giovedì, 28 Marzo, 2024
Politica

Si è onorevoli anche senza social

Onorevole buongiorno, intanto la ringrazio per essere venuto nella nostra piccola redazione anche se oggi è domenica e siamo solo in due a riceverla, e la ringrazio anche, anticipatamente, a nome di tutti i nostri lettori ai quali, nel rispetto di quanto da lei richiestoci, non indicheremo il suo nome ma credo in molti lo capiranno.

Prima di cominciare le chiederei come mai a Roma in questo giorno festivo di agosto a Camere chiuse?

Mi sembra che l’attuale momento politico richieda l’attenzione e la presenza di quanti della politica ne hanno fatto la propria missione e poco importa, a noi vecchi della Prima Repubblica, quando e se saremo utili ma l’essenziale è esserci per rappresentare chi ci ha voluto qui.

Se Lei è d’accordo inizierei la nostra intervista.

Certo iniziamo. Anche io vi ringrazio per l’opportunità che mi avete dato.

Onorevole, Lei che non  è certo alla sua prima legislatura, come giudica quello che sta succedendo?
Non ho nessuna nostalgia del passato. Sono cambiati i modelli di comunicazione della politica e sono cambiati anche i modelli di rappresentazione, diciamo estetici, dei politici, ma i problemi da affrontare e risolvere sono gli stessi.

Quindi secondo Lei, Onorevole, nulla di nuovo sotto il sole?
Assolutamente nulla di nuovo. Anche il modello di opposizione, strano a dirsi, è lo stesso. Da una parte fascisti, nazisti, populisti e dall’altra comunisti, marxisti, riformatori e buonisti. Da una parte la Chiesa romana e dall’altra il laicismo più fanatico. La chiesa oggi, è leggermente più visibile e presente, pubblicamente.

Ma questi giovani politici come li giudica?
E’ vero che sono giovani ma oggi si cresce molto più in fretta, quindi, sono giovani anagraficamente ma per il resto sono come quelli più anziani di prima. L’esperienza non è mai stata sufficiente in politica. La politica cambia giorno per giorno e ti ci devi adattare.

Oggi sembra tutto più liquido e volatile. Tutto sembra svanire velocemente. Con i social non si fa in tempo a seguire le cose.
Lasci stare i social, i social non hanno nessuna colpa. Gliel’ho detto non ho nostalgia del passato. Di nulla. Anche quando stavo io al governo ci accusavano di tutto. Lei ha una certa età come me e certamente ricorderà le continue manifestazioni di piazza, gli scioperi e i piccoli e grandi moti popolari, talvolta anche sanguinosi. Passato e presente non possono e non devono paragonarsi. C’è stata tanta violenza in Italia. Troppa. Sotto certi aspetti meglio i post e le approssimazioni.

Presidente, veniamo un attimo all’oggi più attuale. Pensa che questo governo giallo-verde cada? Che ci sarà un Conte bis?
Perché parla di governo, questo non è un governo, ci sono gli elementi tecnici ma non è un governo. Un governo è caratterizzato da una linea precisa e da valori condivisi. Questo è un Consiglio di amministrazione nel quale ognuno rappresenta interessi particolari, personali e di partito. Non è che il governo Conte possa cadere, Conte è solo il presidente del Consiglio, di amministrazione però. Parlamentarizzare la crisi non significa altro che convocare l’assemblea degli azionisti per capire se è possibile cambiare volontà strategica e come assegnare i prossimi dividendi, politici naturalmente.

Ma Presidente, allora cosa si dovrebbe fare?
Non di certo diminuire i parlamentari. I parlamentari devono aumentare, non diminuire. La rappresentanza deve crescere. Tutti dovrebbero avere il modo di disporre dei rappresentanti. E lasciamo stare la favola dei costi della politica. La politica , deve avere dei costi, più sono elevati e più aumenta la responsabilità di chi la fa e di chi li vota. Un Conte bis, mi chiede? E’ come nel gioco del burraco individuale, perché si è capito che ognuno dei partiti, ora, sta giocando per sé, e quindi ogni tre mani si cambia compagno e ci si sposta. Ci sarà un Conte bis è un Conte ter fin quando il gioco è lo stesso.

Grazie Presidente.

Grazie a te amico mio.

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