venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Il Mes fa esplodere i Cinque Stelle

I ministri Di Maio e Bonafede fanno appello alla responsabilità: se il testo non passa il Governo è a rischio. Diventa un voto contro Conte.

Alla vigilia del prossimo Consiglio Ue, Conte potrebbe essere costretto a una conta se le voci di corridoio dovessero rivelarsi fondate, anche se in una intervista rilasciata a La Repubblica ha prontamente fatto sapere di non temere l’esito del voto, sicuro che tutte le forze politiche preferiranno concentrarsi sull’unica vera priorità, il superamento della crisi pandemica ed economica. Il pericolo maggiore arriva proprio dai suoi sostenitori di sempre, il movimento 5 stelle. 

Anche Grillo ha urlato, stavolta contro “la pericolosità del ricorso al Meccanismo europeo di stabilità” e Crimi ha ribadito che con i 5 stelle al Governo il Mes non sarà mai attivato: “Il Mes è uno strumento che non ci piace, obsoleto e potenzialmente dannoso e neanche la riforma è all’altezza di affrontare una situazione come quella del Covid”. Lo ha dichiarato all’assemblea dei gruppi grillini convocata in tutta fretta dopo che 42 deputati e 16 senatori del M5s gli hanno scritto una lettera indirizzata anche al capodelegazione al governo Alfonso Bonafede e ai capigruppo di Camera e Senato per chiedere che la riforma sia analizzata rispettando “la logica del pacchetto” ossia vincolandone la ratifica ad una riforma più generale delle politiche economiche europee che comprenda anche la modifica del patto di stabilità e del fiscal compact.

Tuttavia, il rischio di una crisi di governo in piena pandemia e di una eventuale ritorno alle urne dopo il taglio dei parlamentari e la crisi di consensi del Movimento, spaventa il resto dei pentastellati. D’altra parte il Presidente Mattarella più volte ha ricordato che non esiste una maggioranza alternativa, se il Governo cade si va al voto.

Sarà il monito di Mattarella ad aver portato alcuni parlamentari che pure avevano firmato il documento a fare marcia indietro? Lo stesso Crimi ha ammorbidito nelle ultime ore la sua posizione: “Il M5S ha scelto di essere critico su alcuni assetti dell’Europa ma non antieuropeista. Ha deciso cioè di provare a cambiare l’Ue dal di dentro. Questo non lo si può certo fare da soli, né lo si può fare nel giro di poco tempo. La riforma del Mes non ci piace, certo, ma ho detto che non faremo ostruzionismo se tutti gli altri Paesi europei stanno andando in quella direzione. Quello che si voterà sarà una risoluzione alle comunicazioni del premier Giuseppe Conte e io sono convinto che ci sarà una risoluzione unitaria di maggioranza che guarderà oltre” alla riforma del Mes.

Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio corre ai ripari, contattando personalmente i vari dissidenti per convincerli a rientrare nei ranghi, “ho capito che mi dite che Gualtieri non vi ha dato ascolto in Commissione ma non è che per questo noi andiamo contro il presidente del Consiglio che abbiamo nominato noi. Io non ho paura di tornare al voto. Il problema è che perdiamo Conte”. 

Dove lo trovano un candidato Premier alternativo a Giuseppe Conte, in caso di crisi e di nuove elezioni ? 

Prima dell’assemblea i frondisti erano una settantina, capitanati dal deputato Alvise Maniero e la senatrice Susy Matrisciano e, all’una di notte, quando si è spenta la piattaforma Zoom, l’accordo non c’è. Il rischio è chiaro, se il governo non avrà la maggioranza, o se sarà molto sotto il livello di guardia, sarà crisi e non rimpasto. Vedremo nelle prossime ore se l’appello alla responsabilità dei ministri Bonafede e Di Maio salveranno il Governo Conte bis ed eviteranno l’esplosione dei 5 stelle.

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