lunedì, 6 Maggio, 2024
Esteri

FDA: il latte pastorizzato presenta tracce di virus dell’influenza aviaria

La Food and Drug Administration (FDA) ha annunciato il ritrovamento di tracce del virus dell’influenza aviaria in un campione di latte pastorizzato su cinque, delineando l’entità dell’impatto sulla catena di approvvigionamento lattiero. I campioni analizzati, selezionati a livello nazionale, hanno mostrato una maggiore incidenza di positività nelle zone dove si trovano mandrie di bovini infetti. Nonostante la FDA non abbia specificato il numero esatto di campioni esaminati, è stato confermato che l’influenza aviaria è stata identificata in 33 allevamenti situati in otto stati: Idaho, Kansas, Michigan, Nuovo Messico, Carolina del Nord, Dakota del Sud, Ohio e Texas. Richard Webby, virologo esperto di influenza presso il St. Jude Children’s Research Hospital, ha osservato che la quantità di campioni positivi rispecchia le proprie osservazioni su set di dati ridotti. La FDA ha inoltre rivelato di aver individuato frammenti virali nel latte commercializzato, spingendo il Dipartimento dell’Agricoltura USA ad emettere un mandato che richiede il test dell’influenza aviaria su tutte le bovine da latte prima del trasporto interstatale.

Sicuro al consumo

Nonostante ciò, sia le autorità sanitarie che gli specialisti assicurano che il latte pastorizzato è sicuro al consumo, dato che i frammenti virali rinvenuti non sono attivi né contagiosi. Il Dottor Andrew Bowman, epidemiologo veterinario presso la Ohio State University, ha confermato l’efficacia della pastorizzazione nel neutralizzare il virus. La FDA continua a monitorare la situazione e si appresta a divulgare i risultati di studi sull’effetto della pastorizzazione sul virus H5N1 nel latte. Questo particolare ceppo di influenza aviaria è sotto osservazione a causa del suo elevato tasso di letalità, con più della metà dei pazienti contagiati deceduti. Tuttavia, il virus non si trasmette facilmente tra gli esseri umani e, nonostante la possibilità di causare patologie gravi, gli unici due casi registrati negli USA sono stati di lieve entità. Persiste la preoccupazione che il virus possa un giorno mutare e diffondersi più agevolmente tra la popolazione.

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