mercoledì, 16 Ottobre, 2024
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Allarme Coldiretti: un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura

Gli alimenti gettati ogni anno sarebbero più che sufficienti a sfamare 735 milioni di persone

Quasi un prodotto alimentare su tre (31%) finisce nella spazzatura prima di arrivare sulle nostre tavole. Lo denuncia Coldiretti sulla base di dati dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), in occasione della Giornata internazionale contro lo spreco alimentare, celebrata ieri. Si tratta di un fenomeno considerato ormai inaccettabile che ha effetti devastanti sia sul piano economico che su quello ambientale, oltre a rappresentare una sfida etica di primo piano. Lungo l’intera filiera agroalimentare, dagli sprechi nelle famiglie a quelli della ristorazione, fino alle perdite nelle catene di approvvigionamento, enormi quantità di cibo finiscono inutilmente nei rifiuti. Si tratta di uno spreco che non solo rappresenta un grave danno economico, ma contribuisce anche ad amplificare la crisi ambientale. Le emissioni di gas serra associate agli sprechi alimentari, infatti, costituiscono tra l’8% e il 10% del totale globale, aggravando il cambiamento climatico.

L’aspetto più insostenibile è forse quello etico. Secondo Coldiretti, il cibo gettato ogni anno sarebbe più che sufficiente a sfamare i 735 milioni di persone che attualmente soffrono la fame nel mondo. In un contesto globale segnato da diseguaglianze economiche e alimentari, lo spreco di risorse essenziali come il cibo diventa una questione morale impossibile da ignorare. La disponibilità di cibo esiste, ma una distribuzione inefficiente e comportamenti irresponsabili ne compromettono l’accesso per chi ne ha più bisogno.

Il ruolo del cambiamento climatico

A rendere la situazione ancora più complessa è il cambiamento climatico. Secondo l’Unep, temperature più elevate, ondate di caldo estremo e periodi di siccità influenzano negativamente la capacità di conservazione, lavorazione e distribuzione degli alimenti. In molte parti del mondo, questi fattori portano a perdite significative di volumi di cibo, aggravando ulteriormente la questione dello spreco. Per contrastare questo fenomeno, Coldiretti ha stilato una serie di consigli utili per i consumatori. La prima raccomandazione è quella di leggere attentamente le etichette e prestare attenzione alle date di scadenza. Segue il suggerimento di controllare quotidianamente il frigorifero per evitare che il cibo si deteriori. Comprare meno e con maggiore frequenza, preferendo confezioni adeguate e frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, è un altro passo fondamentale. Un’attenzione particolare va riservata alla spesa a chilometro zero, che non solo riduce le distanze percorse dal cibo, ma garantisce freschezza e una durata maggiore dei prodotti. Coldiretti esorta anche a riscoprire le ricette degli avanzi e a utilizzare la doggy bag nei ristoranti, per evitare che il cibo non consumato venga gettato.

Filiera sostenibile

Oltre ai comportamenti individuali, è cruciale costruire filiere alimentari più eque ed efficienti. Coldiretti, insieme ad altre organizzazioni agricole mondiali, ha presentato al G7 un documento in cui chiede ai governi di investire di più nello sviluppo di sistemi alimentari locali, sostenibili, resilienti e produttivi. L’obiettivo è creare un circuito virtuoso che valorizzi il lavoro degli agricoltori e generi benefici per tutti, dai produttori fino ai consumatori finali.

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