mercoledì, 18 Settembre, 2024
Attualità

Mattarella: “Il fascismo e il regime della Repubblica sociale italiana complici della ferocia nazista”

Il Capo dello Stato all’anniversario della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli

L’Italia del 1944 era un Paese devastato dalla guerra. La progressiva ritirata delle truppe naziste fu accompagnata da atroci rappresaglie contro i civili. Villaggi degli Appennini e delle Alpi furono teatro di massacri indiscriminati, con case bruciate, intere comunità annientate e terre violate. Tra le località simbolo di questo orrore vi sono Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Civitella Val di Chiana e Fivizzano, dove le truppe tedesche, con la complicità dei fascisti della Repubblica Sociale Italiana, compirono stragi di massa, uccidendo donne, bambini e anziani. E ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante il suo discorso ad Ampezzo per l’80° anniversario della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli, ha ricordato gli orrori di quell’anno, citando i tragici eventi che hanno segnato la memoria collettiva del Paese. Il Capo dello Stato ha ricordato anche altre zone colpite dalla ferocia nazista, come Boves e la Carnia, territori che pagarono un prezzo altissimo in termini di vite umane. Uno degli episodi più drammatici ricordati da Mattarella è il bombardamento che, a Milano, provocò la morte di 184 bambini nella scuola elementare Francesco Crispi di Gorla. Questo attacco aereo, avvenuto il 20 ottobre 1944, è stato uno dei più tragici della campagna di bombardamenti alleati sulle città italiane.

Brutta complicità

Nello stesso periodo, la macchina dello sterminio nazista continuava a funzionare senza sosta. Dal campo di Fossoli, situato nei pressi di Carpi, in Emilia-Romagna, partivano convogli di ebrei italiani destinati ai campi di concentramento e sterminio di Bergen-Belsen e Auschwitz. Fossoli, originariamente un campo di prigionia per militari, divenne un punto cruciale per la deportazione degli ebrei dopo l’occupazione tedesca dell’Italia settentrionale. Il Presidente ha sottolineato come il regime fascista della Repubblica Sociale Italiana fosse complice di queste atrocità, collaborando attivamente con i nazisti nella cattura e deportazione dei cittadini ebrei.

La zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli, dove si è svolta la commemorazione, è un esempio di questa lotta. Tra il settembre e il dicembre 1944, i partigiani riuscirono a liberare temporaneamente una vasta area montuosa, costituendo una repubblica partigiana autonoma: “Onore a quanti hanno contribuito alla causa della libertà, animando l’esperienza delle ‘zone libere’, delle ‘Repubbliche partigiane’”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

Vocazione di pace

Nel suo intervento Mattarella ha richiamato l’importanza di mantenere viva la memoria di quegli eventi. “L’Italia è orgogliosa del percorso compiuto in questi quasi 80 anni dalla Liberazione”,le sue parole di Mattarella che hanno fanno eco al discorso della Presidente regionale dell’Anpi, Anna Maria Lestani, la quale ha sottolineato come storia e memoria si incontrino in queste commemorazioni, portando alla luce non solo il sacrificio dei partigiani e dei civili, ma anche le contraddizioni e le sofferenze della guerra. Il Capo dello Stato ha quindi sottolineato che, nonostante le difficoltà e i dolori legati al periodo bellico, l’Italia ha saputo sviluppare una forte “vocazione di pace”, un segno che il sacrificio dei combattenti e la lotta per la libertà non sono stati vani. Una vocazione, ha osservato, che è uno degli elementi cardine che contraddistingue oggi la politica e la cultura del nostro Paese.

L’importanza del lavoro

Sempre ieri, in occasione del Convegno annuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Mattarella, ha inviato un messaggio al Presidente Maurizio Sella, sottolineando l’importanza del lavoro come pilastro fondamentale dell’ordinamento costituzionale italiano e ribadendo che la Repubblica si impegna a tutelare il lavoro in tutte le sue forme, riconoscendolo come una risorsa indispensabile per il progresso sociale ed economico del Paese. Il Capo dello Stato ha posto l’accento sulle continue evoluzioni che stanno interessando il mercato del lavoro, richiamando le istituzioni, la società e il mondo imprenditoriale a prendere misure adeguate per affrontare i cambiamenti in corso. L’impiego sempre più diffuso delle nuove tecnologie all’interno delle filiere produttive, secondo il Capo dello Stato, richiede un’azione coordinata volta a garantire giustizia sociale e coesione. Mattarella ha ricordato che la persona deve essere al centro del progresso sociale ed economico: “La formazione è un caposaldo per superare gli squilibri e promuovere una crescita sostenibile, equa e inclusiva. in armonia con i principi stabiliti dal Pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi contemplati dal relativo piano di azione”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Mattarella: “De Gasperi ha difeso l’italianità e la libertà delle persone”

Stefano Ghionni

Il lavoratore che si dimette ha diritto al pagamento delle ferie non godute

Francesco Gentile

Dopo guerra e pandemia italiani più pessimisti

Romeo De Angelis

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.