venerdì, 3 Maggio, 2024
Salute

Cimo-Fesmed: “Servizio sanitario nazionale, bisogna fermare il trend involutivo”

Il Presidente Quici: "D'accordo con il Ministro Schillaci, basta tagli indiscriminati"

Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha sollevato nei giorni scorsi questioni cruciali riguardanti il Sistema sanitario nazionale, sottolineando la necessità di coraggio e volontà per affrontare le sfide attuali e future. Le sue dichiarazioni sono state accolte con favore da Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed e Vicepresidente Cida, il quale ha espresso preoccupazione per la situazione attuale e ha suggerito soluzioni concrete. Quici ha rimarcato l’importanza di intervenire in modo strutturale sul Ssn, superando una lunga stagione di tagli indiscriminati che hanno colpito il personale sanitario, i posti letto, gli ambulatori e altre risorse cruciali. Pur riconoscendo l’importanza delle risorse impegnate dal governo attuale, ha sottolineato che esse non saranno sufficienti se non verranno utilizzate in modo efficace ed efficiente: “Non è solo una questione di finanziamento o di rapporto spesa/Pil, ma di corretto utilizzo delle risorse”.

Uno dei punti critici sollevati da Quici riguarda la questione dei medici gettonisti, un fenomeno problematico che richiede interventi urgenti. Il Ministro ha mostrato coraggio nel chiedere l’intervento dei Nas, ma il supporto del Mef è mancato, perdendo così un’opportunità di incentivare le assunzioni di personale medico invece di favorire il lavoro interinale e le cooperative. Quici ha sottolineato che tutto ciò è legato all’attuale blocco del tetto di spesa, che rappresenta un ostacolo alla riforma del Servizio sanitario.

Risorse da utilizzare

Il Presidente della Federazione ha anche sollevato la questione del corretto utilizzo delle risorse, evidenziando la necessità di ridurre i tempi di attesa e contrastare l’inappropriatezza delle prestazioni mediche. Ha espresso preoccupazione per il mancato utilizzo delle risorse stanziate negli ultimi anni e ha sottolineato la necessità di valorizzare l’indennità di specificità per fermare la fuga dei professionisti dagli ospedali. Infine, Quici ha ribadito la necessità di una seria riforma del Ssn, evidenziando la presenza di ostacoli rappresentati da alcuni attori esterni che non supportano gli sforzi per migliorare la sanità pubblica. Ha invitato le Federazioni professionali, le Organizzazioni Sindacali e le Società Scientifiche a collaborare per sostenere una riforma seria e efficace.

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