martedì, 15 Ottobre, 2024
Esteri

Israele: il mercato delle criptovalute risulta fiorente

Contro ogni previsione e nel bel mezzo del conflitto, il mercato delle criptovalute israeliano è fiorente, guidato dal mercato rialzista che ha seguito l’approvazione del primo ETF Bitcoin. L’ecosistema crypto locale sembra non essere influenzato dall’impatto economico della guerra, anzi addirittura in accelerazione, grazie alla notevole crescita che l’industria nel suo insieme ha registrato negli ultimi mesi. A gennaio, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha approvato diversi ETF Bitcoin, che hanno aperto la strada a un significativo aumento dei prezzi delle criptovalute, con incrementi superiori al 70%. Una ricerca di Collider, il più grande fondo israeliano focalizzato sulle criptovalute, che copre tutte le startup locali del settore, mostra che l’industria israeliana delle criptovalute è fiorita nonostante il conflitto, raccogliendo più di 100 milioni di dollari dallo scorso 7 ottobre.

Un impatto positivo

Il nuovo mercato rialzista delle criptovalute ha avuto un impatto positivo sull’ecosistema locale israeliano, con il numero di builder destinato a crescere in modo significativo nel breve e medio termine. Israele, che ospita oltre 145 aziende. Collider ha recentemente pubblicato la sua seconda edizione della mappa dell’ecosistema crypto israeliano, rilevando che aziende come Blockaid, Ingonyama, Tres, Fordefi, Utila, Addressable, Oobit e altre hanno raccolto complessivamente circa 115 milioni di dollari da ottobre. Il mercato in crescita fornisce sicuramente nuovo ossigeno a un settore che è stato gravemente colpito, dopo un 2022 altalenante, compreso il crollo del famoso scambio centralizzato FTX. Sin dalla nascita di Bitcoin, sono stati compiuti progressi significativi. Numerose aziende nel settore sono diventate unicorni e il numero di sviluppatori è aumentato notevolmente. Inoltre, il mercato ha recentemente visto grandi attori istituzionali come PayPal entrare nel settore delle criptovalute, mentre societa’ come Goldman Sachs, BNY Mellon, Swift, BNP Paribas, Citi, Lloyds e altre hanno annunciato il completamento con successo di alcuni esperimenti iniziali di blockchain.

Sicurezza e le infrastrutture

“Recentemente, abbiamo assistito a un aumento significativo del numero di imprenditori che operano nel settore delle criptovalute, soprattutto in settori come la sicurezza e le infrastrutture”, osserva Avishay Ovadia, socio fondatore di Collider. “Essendo il più grande fondo locale, stiamo raddoppiando gli investimenti nostri investimenti in Israele, qui c’è un bacino di talenti incredibilmente ampio”. L’ecosistema crittografico è altamente tecnologico, con molti fondatori dell’industria locale che hanno esperienza in unità di intelligence d’élite o nel mondo accademico. “Nonostante la guerra e nonostante molti fondatori siano stati definiti riservisti, le aziende israeliane hanno continuato a innovare e costruire prodotti straordinari”, ha sottolineato Ovadia. Inoltre, il settore della sicurezza nel settore delle criptovalute è dominato da aziende israeliane, un numero significativo delle quali fondate da ex studenti di unità locali di cyberintelligence: Fireblocks, Blockaid, Ironblocks, Certora e Chaos Labs. È interessante notare che i fondatori con un background accademico tendono a concentrarsi nell’ambito delle infrastrutture, in particolare negli spazi del calcolo multipartitico (MPC), delle prove a conoscenza zero (ZK) e della crittografia completamente omomorfica (FHE). Starkware, Kaspa, Ingonyama, Odsy,e Fhenix sono i nomi più importanti in questi settori.

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