domenica, 5 Maggio, 2024
Società

Von der Leyen: minaccia di guerra è possibile. Russia: proteggere la Transnistria è priorità

La vedova di Navalny al Parlamento europeo. Domani i funerali a Mosca

Soffia un vento bellicistico nelle stanze della politica europea. Qualche giorno fa il Presidente francese Macron ha proposto l’invio di truppe di terra in Ucraina, ma ha ricevuto un coro di no. Ieri la Presidente della Commissione europea Ursula van der Leyen ha detto, durante la plenaria del Parlamento europeo, che “dobbiamo muoverci velocemente. La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile. I rischi di una guerra non dovrebbero essere esagerati, ma dovrebbero essere preparati.” Ospite dell’Europarlamento (semi vuoto) la vedova di Navalny che ha definito Putin un “sanguinario mafioso”. Mentre si apre la questione Transnistria da dove i filorussi chiedono l’intervento di Mosca. Mentre il Presidente ucraino Zelensky, aprendo il vertice Ucraina-Europa sudorientale che si tiene a Tirana, in Albania ha detto che in questi giorni “viene determinato il percorso dell’Europa per diverse generazioni”. “La nostra visione dell’Europa e della vita in tutte le sue regioni si basa sul principio della dignità. La stessa dignità per ogni Paese”, ha proseguito Zelensky, secondo cui “ogni nazione dell’Europa merita sicurezza e pace”. E poi la chiosa: “Putin deve perdere se l’Europa vuole essere libera.”

La corsa alle armi

La Commissaria Ursula von der Leyen pensa ai prossimi cinque anni e probabilmente pensa anche alla tornata elettorale di giugno e propone una corsa alla spesa militare “come è stato fatto con i vaccini o con il gas” e annuncia che a Kiev la Commissione europea aprirà un ufficio per l’innovazione delle difesa. Una rincorsa da emergenza a emergenza, piena di ansie, di paure e magari di allontanamento della pace. Il Sole 24 Ore in un articolo sul mercato delle armi ha scritto che “sul piano politico non sembra uno sproposito fare un parallelismo storico con la corsa agli armamenti avvenuta in Europa prima della Prima Guerra Mondiale.” Gli Stati Uniti, con circa tremila miliardi di dollari profusi in dieci anni, sono il primo produttore mondiale di armi, seguono Regno Unito e la Cina. Si distanzia di poco la Russia. L’Italia è invece al sesto posto. A riguardo c’è anche da specificare, secondo quanto rivela lo Stockholm International Peace Research institute, che le esportazioni italiane di armi hanno rappresentato il 3,1% del totale mondiale nell’arco temporale 2017-2021 e sono già state del 16% in più rispetto al 2012-2016. Ma tutto è giustificato se da Mosca arriva la notizia che è stato approntato il “Simulatore di esplosione nucleare”, un’arma capace di permettere di combattere sotto una pioggia di atomiche.

Transnistria interesse russo

Dal Cremlino, invece, si affannano a smentire altre invasioni: la portavoce del ministro degli Esteri Maria Zakharova ha dichiarato che sono “assolutamente infondate” le notizie di richieste di rovesciamento delle autorità in Armenia. Il portavoce del Presidente Putin, Dmitry Peskov ha ribadito che la “Russia cerca di salvaguardare la propria sicurezza nazionale”, ma respinge le preoccupazioni espresse dal premier ungherese Viktor Orban che teme di trovare l’Ungheria, come ha dichiarato, al confine con la Russia e ha respinto anche le accuse sull’intenzione della Russia di annettere la Transnistria dopo che i separatisti filorussi hanno chiesto aiuto a Mosca. Anche se il ministero degli Esteri ha reso noto che la Russia tiene in considerazione la richiesta di aiuto da parte della Transnistria, poiché «proteggere gli interessi» dei cittadini dell’entità separatista in Moldavia è «tra le priorità» di Mosca.

Navalnaya all’Europarlamento

Quanto a Putin, la vedova di Navalny, ospite al Parlamento europeo – che ha “fermamente” condannato l’omicidio – è stato definito un “sanguinario mafioso” che “deve rispondere di ciò che ha fatto a un Paese pacifico vicino e deve rispondere per tutto ciò che ha fatto ad Alexei.” In Russia, ha detto, decine di milioni di persone sono contro Putin. Il funerale dell’uomo politico morto in carcere si terrà domani, venerdì, a Mosca. Marija Pejcinovic Buric, segretaria generale del Consiglio d’Europa, incontrando Yulia Navalnaya, ha chiesto che Mosca “garantisca le indagini indipendenti e internazionali”, e nell’esprimere la profonda tristezza per la perdita dell’importante leader dell’opposizione russa, ha evidenziato che “la morte di Navalny non può essere separata dalle gravi violazioni dei diritti umani che ha dovuto affrontare, tra cui un tentativo di avvelenamento non indagato, una serie di processi a sfondo politico e un’ingiusta detenzione in condizioni che equivalgono a un trattamento degradante e inumano, di cui le autorità russe sono pienamente responsabili.” Yulia Navalnaya dopo il suo discorso ha avuto un lungo abbraccio con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

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