domenica, 28 Aprile, 2024
Economia

Fabi: mutui, tassi triplicati e calo delle compravendite di case

Il caro-tassi, secondo uno studio condotto dalla Federazione autonoma bancari italiani, ha colpito duramente il mercato immobiliare del Paese, ridisegnando i progetti di spesa per la casa delle famiglie. La rapida crescita dei tassi di interesse, portati al 4,5% dalla Banca centrale Europea, ha fatto triplicare i tassi applicati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie, mettendo a dura prova la capacità di indebitamento degli italiani. A fine dicembre scorso, gli interessi medi sui prestiti immobiliari erano saliti al 4,40%, esattamente il triplo rispetto all’1,45% di gennaio 2022, segnando un aumento vertiginoso di 295 punti percentuali in soli 24 mesi. Questo incremento ha comportato una significativa riduzione dello stock di mutui nel corso del 2023, con una diminuzione complessiva di 2,3 miliardi di euro, dopo l’aumento di oltre 35 miliardi registrato nel biennio precedente, grazie ai 18,3 miliardi in più nel 2021 e alla crescita di 17 miliardi raggiunta nel 2022.

Compravendite in calo

La stretta sui mutui ha avuto un impatto negativo sul mercato immobiliare, con una diminuzione delle compravendite di quasi il 12% nell’ultimo anno. La quota di italiani che si indebitano per acquistare un’abitazione è scesa dal 50% al 41%, riflettendo una maggiore cautela delle famiglie di fronte ai costi elevati del finanziamento immobiliare. Il terzo trimestre del 2023 ha confermato il netto calo delle compravendite degli immobili residenziali, nel nostro Paese, iniziato col quarto trimestre 2022, dopo una crescita continua e accelerata dal 2020. Il calo registrato nei primi nove mesi del 2023 coinvolge tutto il territorio e ogni tipologia dimensionale di abitazione. Il numero delle compravendite a fine settembre 2023 si è attestato a 507.879, contro le 576.115 registrate nello stesso periodo del 2022, con una riduzione dell’11,8%. Le persone fisiche risultano acquirenti di circa il 95% degli immobili: di questi, il 62% hanno usufruito delle agevolazioni prima casa (in calo percentuale rispetto al 65,3% dello stesso periodo 2022 e al 68,4% del 2021).

Mutuo ipotecario

Non solo sono diminuite le compravendite delle “prime case”, ma, da gennaio a settembre dello scorso anno, con il tasso Bce volato fino al 4,5%, “solo” il 41% degli acquirenti ha fatto ricorso a un mutuo ipotecario, rispetto al 49,3% del 2022, col tasso d’interesse medio al 2,48% e al 52% del 2021, quando il tasso di interesse medio era all’1,90%. Un vero e proprio crollo, poi, è quello subito dalle compravendite delle abitazioni “nuove”, che hanno fatto registrare un calo del 15,9%: dato negativo che si va a sommare addirittura al meno 40,9% del secondo trimestre 2023 rispetto al secondo semestre 2022 e al meno 19,8 del primo trimestre 20223 rispetto ai primi sei mesi del 2022. Quanto alla tipologia di abitazioni, gli immobili residenziali nuovi scambiati nei primi nove mesi del 2023 ammontano ad un totale di 38.881, rispetto ai 54.001 del 2022 (meno 28% circa); più contenuto, invece, il calo delle compravendite di abitazioni esistenti: 468.998 nel 2023, 522.114 nel 2022 (meno 10,2% circa la media dei tre trimestri). Il rallentamento delle compravendite ha interessato tutto il territorio nazionale e ogni tipologia dimensionale di abitazione. Nel terzo trimestre del 2023, il numero complessivo delle compravendite di immobili residenziali è diminuito dell’11,8% rispetto all’anno precedente.

La speranza

La speranza di un’inversione di tendenza risiede nelle potenziali azioni della BCE: “L’allentamento della politica monetaria, atteso ormai dalla maggior parte degli osservatori, è fondamentale proprio per rimettere in condizione, al più presto, le stesse banche di poter tornare a sostenere il mercato immobiliare. Per l’Italia significa ridare ossigeno a un pezzo fondamentale della nostra economia che vale diversi punti di pil, se si conteggiano tutti i settori collegati alla compravendita e tutto il cosiddetto indotto”, le parole del Segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

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