martedì, 7 Maggio, 2024
Sanità

Aumentano medici e infermieri gettonisti: in 5 anni spesi 1,7 mld

Un fenomeno, quello dei medici e infermieri gettonisti, che, come si legge nel rapporto dell’Anac, “è esploso a seguito dell’emergenza sanitaria iniziata nel 2020”, con una crescita che ha raggiunto negli anni successivi un incremento del 170%, senza accennare a sensibili diminuzioni anche quando l’emergenza pandemica si è affievolita. Questo fenomeno in costante crescita è costato alle casse del sistema sanitario italiano una cifra pari a un miliardo e settecento milioni di euro. Tra le Regioni che hanno maggiormente usufruito di questa formula figurano la Lombardia, l’Abruzzo e il Piemonte con una spesa rispettivamente di 56 milioni di euro, 52 milioni di euro e 34 milioni di euro.

“Una cifra enorme”

Sul tema è intervenuto il segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri (Anaao-Assomed) Pierino Di Silverio affermando che “la cifra di 1,7 miliardi di euro spesi negli ultimi 5 anni dalle strutture sanitarie per l’impiego di medici e infermieri gettonisti per fare fronte alle carenza, come rileva il nuovo rapporto dell’Anac, è una cifra enorme con la quale, nello stesso arco di tempo, si sarebbero potuti assumere stabilmente almeno 30-34mila medici”. Di Silverio ha aggiunto, inoltre, che la cifra, seppur enorme, è destinata a crescere e questo perché “anche se un’azienda sanitaria volesse assumere di medici, posto che ve ne siano disponibili, avrebbe sempre la spada di Damocle del tetto di spesa da rispettare. Al contrario, per assumere i gettonisti non sono previsti tetti di spesa, dal momento che tali contratti rientrano in un capitolo di spesa diverso che è quello Beni e servizi che non prevede, appunto, tetti”.

Divario di spesa

I dati contenuti nello studio effettuato dall’Anac riguardano anche il divario di spesa sostenuta da queste prime tre Regioni rispetto a tutte le altre. Un dato interessante riguarda infatti il Lazio, al quarto posto tra le Regioni che hanno maggiormente usufruito dei “gettonisti” e la cui spesa si ferma a 13 milioni di euro. I dati dell’Anac, inoltre, evidenziano il rapporto tra quante risorse sono state impiegate per ingaggiare medici da impiegare nei Pronto Soccorso (ma anche in non pochi altri reparti ospedalieri) e quante di queste sono state destinate a pagare infermieri forniti dalle coop o da società private di servizi. Nel caso della Lombardia e del Lazio la somma erogata per le due tipologie professionali si equivale, mentre se l’Abruzzo ha speso tutto per fornire le sue strutture di infermieri, in Piemonte la spesa maggiore pari a oltre 25 milioni e mezzo è stata per assoldare i camici bianchi, a fronte di poco più di 8 milioni di euro per gli infermieri.

L’ostacolo delle norme

Tuttavia, la Lombardia è stata la prima Regione a dire ufficialmente basta ai gettonisti e alle cooperative che li “affittano” a peso d’oro per coprire i buchi in corsia con il bando regionale per arruolare liberi professionisti da assegnare nei pronto soccorso o nelle sale operatorie. Ma questo “stop ai gettonisti” potrebbe ritardare nelle altre Regioni del Paese. Il ministro della Salute Schillaci, infatti, con il decreto bollette di maggio scorso aveva deciso di vietare gradualmente in tutta Italia il ricorso alle cooperative, ma alla luce delle norme tutt’ora vigenti i gettonisti in corsia potrebbero durare fino all’anno 2025.

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