lunedì, 6 Maggio, 2024
Esteri

Ucciso capo pasdaran a Damasco. L’Iran accusa Israele: “Reagiremo”

Netanyahu smentisce Biden sulla creazione di uno Stato palestinese

Una giornata, quella di ieri, contrassegnata da morti e distruzione in Medioriente. Fa notizia, è il caso di dirlo, l’uccisione a Damasco di un alto esponente dei Pasdaran mentre Hamas ha annunciato che sono state ben 165 le persone che hanno perso la vita in un solo giorno nella Striscia di Gaza. Netanyahu intanto ha negato di aver aperto alla soluzione dei 2 Stati nel colloquio con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Morte in Siria

Insomma, è stato un sabato alquanto movimentato e iniziato con l’annuncio della morte di Haj Sadiq Omidzadeh, comandante dell’intelligence in Siria della Forza Qods del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica Iraniana, e il suo vice, Haj GholamMuharram: sono rimasti vittima di un’incursione aerea avvenuto a Damasco, nella capitale siriana. L’attacco è stato attribuito a Israele, il quale avrebbe colpito un edificio residenziale nella municipalità di Mezzeh, a sud-ovest del centro della città. La notizia del decesso dei due alti ufficiali iraniani è stata riportata dalla piattaforma mediatica irachena ‘Sabareen News’ e successivamente confermata da una nota ufficiale diffusa dai Pasdaran, che ha parlato di “martirio di un certo numero di forze siriane e quattro consiglieri militari della Repubblica Islamica”.

L’attacco aereo è stato condannato dall’Iran che, a seguito di quanto accaduto, ha fatto sapere che “si riserva il diritto di rispondere”. Lo ha detto nello specifico il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani, che ha parlato di “un’escalation di attacchi aggressivi e provocatori” da parte di Israele. Ha aggiunto che Teheran risponderà “al momento e nel luogo appropriati”.

La smentita di Netanyahu

Intanto ieri il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha negato categoricamente di aver detto al Presidente americano JoeBiden di non escludere la possibilità di uno Stato palestinese. La smentita è giunta attraverso un comunicato diffuso dall’ufficio del Premier, contraddicendo quanto riportato precedentemente da una fonte citata dalla Cnn. Nella nota stampa si afferma che, durante la conversazione con il numero uno degli Usa, Netanyahu ha ribadito la sua posizione: dopo l’eliminazione di Hamas, Israele deve mantenere il pieno controllo di sicurezza sulla Striscia di Gaza, garantendo che questa non rappresenti più una minaccia per Israele. Il chiarimento è stato rilasciato con urgenza, nonostante il periodo di riposo dello Shabbat, sottolineando l’importanza di una pronta smentita.

Hamas attacca Biden

Sul tema è intervenuto anche Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, secondo il quale la presunta volontà di Biden di parlare dello Stato palestinese viene vista con scetticismo da parte del popolo palestinese. Secondo al-Rishq, “vendere l’illusione che Biden stia cercando di affrontare la questione dello Stato palestinese non inganna il nostro popolo, in quanto viene considerato un partner nella guerra del genocidio”. Al-Rishq ha ribadito il desiderio del popolo palestinese di ottenere uno Stato in cui vivere in libertà e dignità, “come giusto riconoscimento dei sacrifici compiuti, inclusi i numerosi martiri e feriti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania”.

Da segnalare infine che il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha riportato un drammatico aumento delle vittime nelle ultime 24 ore, con 165 palestinesi deceduti nella Striscia. Questo tragico bilancio porta il totale delle vittime a 24.927, mentre il numero dei feriti è salito a 62.388.

Scontri in Italia

Giornata complicata ieri anche in Italia, dove la città di Vicenza è stata teatro di scontri e tensioni durante un corteo organizzato dai centri sociali per protestare contro la presenza di operatori israeliani alla fiera ‘VicenzaOro’. La manifestazione, che avrebbe dovuto essere un’espressione di dissenso pacifica, è sfociata in episodi di violenza e guerriglia urbana con la presenza di circa 500 persone: 9 gli agenti feriti, 5 i dimostranti denunciati.

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