mercoledì, 1 Maggio, 2024
Politica

Quale Destra “piacerebbe” alla Sinistra

L’errore più grave che la Sinistra, Pd in testa, potrebbe commettere consiste nel volere il fallimento del tentativo di Meloni di costruire un partito conservatore. In realtà la Sinistra dovrebbe augurarsi esattamente il contrario. Nell’interesse del rafforzamento della democrazia e del radicamento dell’Italia nell’Europa e nell’Occidente. Giuliano Amato, nell’intervista per alcuni versi troppo pessimista del 4 gennaio, dimostra di averlo capito e sentenzia:” Una Destra conservatrice, come Dio comanda, sarebbe sperabile”. E ha ragione. Perché c’è un elettorato che sfiora il 45% dei voti che deve essere sottratto a rischi di derive populiste, demagogiche antieuropee e anti-occidentali e va, invece, ancorato ai valori di una democrazia pluralista, liberale, senza nostalgie retrive, perniciose e pericolose.

La scelta di Meloni

Il tentativo che Meloni, da un anno e mezzo in qua, sta facendo è proprio questo. Ed è il motivo per cui il nostro giornale, nel solco della tradizione degasperiana e repubblicana, segue con attenzione critica gli sforzi della giovane leader della Destra. Negare che Meloni abbia impresso una svolta di enorme portata alla Destra italiana nel suo complesso significa falsificare la realtà per costruirsi un avversario di comodo e continuare a demonizzarlo. Certo, il cammino è ancora lungo ed è tutt’altro che semplice. Ma è iniziato e con convinzione. È sbagliato far finta di niente. E la Sinistra deve evitare di incorrer in questo errore politico.

La tentazione nasce anche dal vuoto di idee e di strategie politiche che da tempo la caratterizza e che renderebbe difficile alla Sinistra confrontarsi con una Destra moderna. Più comodo, invece, sarebbe descrivere e desiderare una Destra all’antica, facile bersaglio di anatemi e di giudizi sommari. Ma così facendo la Sinistra non colmerà le sue gravi lacune e, cosa peggiore, si rischierà di lasciare quel 45% degli italiani in balìa del demagogo di turno che solletica gli istinti peggiori dell’elettorato. Nel 2019 ci siamo andati vicini. Ma pare che il gruppo dirigente del Pd l’abbia dimenticato.

Una visione inclusiva della democrazia

È meglio confrontarsi con una Destra conservatrice moderna e moderata, stabilmente europeista occidentale o avere a che fare con una Destra d’antan che finirebbe per abbandonare i suoi elettori alle lusinghe pericolose di un populismo becero e con venature antidemocratiche?

Qualcuno nella Sinistra preferirebbe avere a che fare con un avversario facilmente attaccabile, da relegare nel recinto delle forze antisistema e da escludere di fatto, dal gioco democratico. Sarebbe una tragedia nazionale di cui, probabilmente, alcune teste poco lucide non si rendono neanche conto.

Gli uomini più avveduti della Democrazia cristiana non si augurarono mai che i comunisti dell ’epoca fossero sempre più comunisti legati a Mosca. Né si augurarono che Almirante lasciasse spazio alle teste calde -che pure c’erano -nel Movimento sociale. Fecero di tutto per “costituzionalizzare” sia il Pci che l’Msi senza nulla perdonare alle posizioni sbagliate che i due partiti spesso e volentieri assumevano. Fare il tifo perché Meloni fallisca e torni una vecchia Destra è poco lungimirante. Tra l’altro, a beneficiare di una marcia indietro di Meloni non sarebbe il Pd ma quel Movimento 5 Stelle che è diventato abile e spregiudicato agitatore di istinti che di Sinistra hanno ben poco e pescano ovunque ci sia un elettorato in sbandamento.

Evitare errori del passato

Dimenticano per caso nel Pd che nel 2019 il primo Governo Conte era insieme filo-russo, filo-cinese, anti-americano e anti-europeo, aveva una politica sull’immigrazione disumana e si illudeva di eliminare la povertà con misure che si sono dimostrate devastanti? In quel governo c’era un’anima di destra che Meloni sta spazzando via. Onestà intellettuale e saggezza politica dovrebbero, invece, far capire alla Sinistra che all’Italia serve un partito conservatore e che se Meloni sta cercando di costruirlo questo tentativo non va ridicolizzato o demonizzato ma andrebbe visto di buon occhio e, indirettamente, non ostacolato.

Questo non significa smettere di fare opposizione, anche dura. Tutt’altro. Ma significa trattare l’avversario per quello che è e sta diventando non per quello che farebbe comodo che fosse.

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