sabato, 27 Aprile, 2024
Salute

‘Cuore di donna’, campagne di prevenzione rischi per le donne in farmacie e scuole

Malattie cardiovascolari colpiscono più donne che uomini. Federfarma ha organizzato screening gratuiti

Si è appena conclusa la campagna promossa da Federfarma e Cittadinanzattiva “Cuore di donna in farmacia” per l’informazione e la prevenzione del rischio cardiovascolare durata quasi un mese. Secondo il Ministero della Salute le malattie cardiovascolari sono responsabili del 34,8% di tutti i decessi in Italia; 31,7% nei maschi e 37,7% nelle femmine. L’incidenza di patologie cardiovascolari è inferiore nelle donne rispetto all’uomo durante l’età fertile, ma va ad eguagliare l’uomo dopo la menopausa e lo supera dopo i 75 anni.

Infarto del miocardio

Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nel mondo, con una stima di circa 17 milioni di decessi l’anno, e sono anche la principale causa di disabilità in Europa (Global Burden of Disease Study). Le donne – anche nelle età in cui è manifesta una minore probabilità di ammalarsi rispetto all’uomo – hanno una maggiore mortalità e complicanze più severe dall’insorgenza di patologia vascolare. In Italia, infatti, la mortalità per malattie cardiovascolari (cardiache e cerebrali) è maggiore per le donne rispetto agli uomini: la prima causa di morte della donna, come in tutti i Paesi industrializzati, è l’infarto del miocardio.

Diseguaglianza di genere

“Con questa campagna”, aveva spiegato l’iniziativa Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, si invitavano “i cittadini tutti a prendersi cura della propria salute” e a “contribuire a ridurre le diseguaglianze di genere che tuttora persistono in Italia nell’accesso alle cure e nell’impatto che hanno le patologie cardiovascolari.” Anche lo scompenso cardiaco – che ha nell’ipertensione arteriosa una causa fondamentale, seguita da obesità e diabete mellito – ha caratteristiche diverse nella donna rispetto all’uomo e colpisce dopo i 65 anni più donne che uomini. “Questo progetto pilota”, svolto solo in alcune città, è stato realizzato anche per spiegare le opportunità della telemedicina nella prevenzione, e non solo nella cura delle malattie. Per il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, “l’iniziativa è un modello di medicina territoriale capace di mettere il paziente al centro di una rete di prevenzione e assistenza multidisciplinare. Oltre il 70% dei 4 milioni di persone che quotidianamente entra nelle nostre farmacie è donna”.

Prevenzione in scuole e farmacie

“Cuore di donna in farmacia” è una iniziativa tanto meritoria – ha dichiarato il professor Claudio Ferri, che ha presieduto il board scientifico della campagna – quanto fondamentale. Solo avvicinare la prevenzione cardiometabolica ai cittadini può dare quella consapevolezza che odiernamente manca, anche e soprattutto nelle donne. La partecipazione di due Società Scientifiche prestigiose alla Campagna di Cittadinanzattiva e Federfarma è la testimonianza fedele di quanto il mondo della ricerca clinica sia attento al ruolo delle Farmacie nel promuovere consapevolezza e controllo dei fattori di rischio cardiometabolici”. La campagna ha interessato le regioni Lombardia, Marche e Sicilia e l’adesione delle farmacie all’iniziativa è avvenuta su base volontaria e hanno svolto lo screening in modo gratuito per le donne dai 40 anni in su. Cittadinanzattiva ha anche presentato, assieme a Fimmg e Gise, l’iniziativa per le scuole superiori dal titolo: “mi sta a cuore” che coinvolge oltre 400 alunne e alunni e 60 specializzande in Veneto e Campania allo scopo di fare informazione e empowerment per i più giovani sulla “profilazione dei pazienti con fibrillazione atriale e stenosi aortica per elaborare un sistema di indicatori in grado di intercettare i pazienti prima del verificarsi dell’evento acuto”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Papa Francesco: la famiglia va difesa e sostenuta sempre

Maurizio Piccinino

Tumore al seno, parte la campagna online per i test genomici

Redazione

I calcoli sbagliati di Putin nell’aggressione all’Ucraina

Tim Willasey-Wilsey*

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.