Il progetto “Progetto Educativo Antimafia”, giunto alla sua diciottesima edizione, riparte confermando l’attenzione del Centro Studi “Pio La Torre” a eventi e fenomeni che hanno influenzato e continuato a influenzare l’assetto della società. A partire dall’arresto del boss Matteo Messina Denaro, avvenuto dopo 30 anni di latitanza, che formalizza un importante passaggio generazionale all’interno di Cosa Nostra. “Si apre un’altra stagione del progetto antimafia perché, come evidenziato durante questi 18 anni, l’educazione antimafiosa consente di coltivare future generazioni capaci di cancellare la mafia dal loro futuro. Il progetto si adegua nei temi perché questa prima conferenza non solo parla dell’origine della società feudale, ma anche di come, la mafia stragista, si sia trasformata penetrando pervicacemente nel settore economia per controllare società e politica”, afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi Pio La Torre.
Stragi ed eventi drammatici
“Ribadiamo quanto sia necessario sottolineare che non sono gli anni che passano dalle stragi o da eventi più drammatici che rendono più importante l’educazione alla legalità e la riflessione sull’antimafia. Anzi, il passare del tempo, il complicarsi le cose diventa strumento formativo per consentire ai ragazzi e alle ragazze di vivere le realtà in modo più consapevole possibile e per attivare in loro una sensibilità sui temi della cittadinanza attiva. L’importanza di parlare ancora di educazione alla legalità, di antimafia è data anche dal fatto che le generazioni cambiano e i ragazzi e le ragazze si ritrovano a vivere in sistemi sociali sempre più complessi”, sottolinea Loredana Introini, presidente del Centro Pio La Torre.
Dalle scuole alle carceri
“Da qui la responsabilità della scuola e di tutte le organizzazioni coinvolte nell’educazione nel cercare di offrire loro strumenti quanto più completi possibile per potersi muovere nelle realtà odierne. Grazie ovviamente a chi ci segue nel progetto, i relatori che si impegnano a offrire un visone che integri e supporti i giovani nella crescita. Tutto questo sempre nel ricordo di Pio la Torre, grande ispiratore da quasi 40 anni di tutta l’attività del centro, con la sua ricchezza intellettuale e politica e una visione ampia delle soluzioni anche legislative sul tema della lotta al crimine organizzato da cui liberare anche e soprattutto le classi più svantaggiate”, ha aggiunto.