sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Scostamento di bilancio, la maggioranza dà l’ok. Giorgetti: scelte responsabili

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def. Il Documento economico e finanziario ha ottenuto 224 sì e 127 no. Voto favorevole della maggioranza di Governo anche allo scostamento di bilancio. Due passaggi significativi per l’Esecutivo del presidente Giorgia Meloni che dovranno essere completati con nuove azioni. La prima si è tenuta ieri notte, i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato si sono riuniti a Palazzo Chigi presente il premier per fare il punto in vista del varo della manovra; il secondo step sarà lunedì in Consiglio dei ministri.

Lo scostamento di bilancio

Il passo più delicato compiuto dalla maggioranza tuttavia è legato allo scostamento di bilancio. Scelta che il Governo ha motivato con la messa in opera di una Manovra di bilancio, che contenga “norme a tutela delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose e di sostegno alla genitorialità; il taglio al cuneo fiscale nel 2024 sul lavoro e l’attuazione della prima fase della riforma fiscale; risorse per proseguire con il percorso avviato di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al comparto sanitario”.

I rilievi di Fmi e Fitch

La decisione ha suscitato commenti e reazioni. In particolare il Fondo monetario internazionale ha invitato alla cautela, mentre l’agenzia Fitch ha posto il dito nella piaga. Le stime della Nadef rappresentano secondo internazionale di ranking: “un significativo allentamento della politica di bilancio rispetto agli obiettivi precedenti”, del Governo italiano. Gli analisti inoltre hanno osservato come il deficit per il 2023, pari nella Nadef al 5,3% del Pil contro il 4,5% del Def di aprile, è influenzato dal costo del Superbonus. “L’obiettivo più ampio per il 2024, pari al 4,3%, incorpora un pacchetto fiscale netto di 0,7 punti percentuali, che dovrebbe includere circa 0,6 punti di tagli fiscali principalmente sul lavoro. Anche gli obiettivi di disavanzo per gli anni successivi “sono stati allentati”, fino al 2,9% del 2026. Tra l’altro la stima di un graduale calo del rapporto debito/Pil al 139,6% nel 2026 incorpora anche i proventi delle privatizzazioni pari all’1% del prodotto interno lordo, un traguardo che gli analisti considerano “ambizioso”.

Giorgetti: scelte responsabili

Sulle valutazioni dell’agenzia e del Fondo monetario internazionale è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “È legittimo che il Fondo monetario faccia questo invito, dopodiché come ho detto e ribadisco, man mano che anche gli esperti leggono il contenuto della Nadef e ancora di più quando leggeranno la legge di bilancio capiranno che il Governo italiano ha fatto le cose in modo responsabile e serio”. Le valutazioni tuttavia non destano particolare preoccupazione. “Sono molto tranquillo”, ha riferito il ministro Giorgetti, “abbiamo già avuto modo di scambiare opinioni durante questo anno di Governo”.

Le critiche dell’opposizione

Nel suo intervento al Senato il leader di Azione Carlo Calenda ha osservato: “Questa Nadef disegna uno scenario irrealistico e una ricetta pericolosa, a partire dal fatto che la crescita non sarà quella indicata”. La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga ha definito invece la Nadef come: “Debole, minimalista, rinunciataria, incapace di indicare una prospettiva di crescita per il paese”. Alla vigilia del voto, la segretaria del Pd Elly Schlein ha chiesto invece al Governo di trovare almeno quattro dei sette miliardi necessari per la sanità. “Se ciò non dovesse accadere”, ha evidenziato, “se non ci saranno queste risorse, si taglieranno servizi. E voteremo contro”. Per il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova: “Questo documento è basato su ipotesi di crescita troppo ottimiste, anche alla luce dei nuovi accadimenti sulla scena internazionale”. Critico anche il deputato pentastellato Gianmauro Dell’Olio: “Il Movimento 5 stelle”, ha affermato, “voterà contro questa risoluzione e contro lo scostamento perché non dà alcuna speranza di crescita a questo paese”.

Il Cdm previsto per lunedì

Infine sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì 16 ottobre, secondo quanto si è appreso, sono attesi il Documento programmatico di bilancio, che va inviato a Bruxelles, la legge di bilancio e il decreto fiscale collegato alla manovra. Quest’ultimo dovrebbe contenere, tra l’altro, le norme per l’avvio dal primo gennaio della global minimum tax.

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