domenica, 15 Settembre, 2024
Esteri

Agenzie dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura chiedono maggiori investimenti in Sud Sudan per evitare una crisi alimentare catastrofica

A conclusione di una visita di tre giorni nel Sud Sudan, i responsabili delle agenzie Onu per l’alimentazione e l’agricoltura con sede a Roma chiedono maggiori investimenti nel Paese nordafricano per evitare una crisi alimentare catastrofica. “Il costo dell’inazione nell’affrontare le complesse crisi alimentari, climatiche e di insicurezza del Sud Sudan si farà sentire con la perdita di vite, mezzi di sussistenza e futuro per milioni di persone in tutta la giovane nazione” hanno avvertito Il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, il Presidente dell’IFAD, Alvaro Lario e il Direttore Esecutivo del PAM, Cindy McCain, avendo visitato le comunità nel Bahr el Ghazal alle prese con gli effetti dei gravi eventi meteorologici che, insieme alla mancanza di infrastrutture, stanno aggravando la crisi umanitaria del Paese minacciando le aziende agricole e sfollando la cittadinanza.
La visita in Sud Sudan dei rappresentanti di FAO, IFAD e PAM arriva dopo che il rapporto congiunto delle Nazioni Unite sullo Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2023 ha rilevato che 122 milioni di persone in più soffrono di malnutrizione cronica dal 2019 e a distanza di pochi giorni in cui i leader mondiali si sono riuniti a Roma per il vertice UNFSS+2 per fare il punto sui progressi compiuti per creare sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili.

Urgono investimenti

Qu Dongyu della FAO ha dichiarato: “Il Sud Sudan ha il potenziale per diventare il granaio dell’Africa orientale, ma la crisi climatica, le scarse infrastrutture agricole, l’instabilità e gli shock economici continuano a compromettere la produttività agricola e zootecnica e la disponibilità di cibo. Sono urgentemente necessari investimenti e politiche che migliorino la sicurezza alimentare a lungo termine, la resilienza e l’adattamento al clima”.
Anche Alvaro Lario dell’IFAD ha affermato: “Il Sud Sudan è un Paese giovane e pieno di potenzialità, ma al momento le famiglie si affidano ad un’agricoltura di sussistenza. Con solo il quattro per cento dei terreni agricoli coltivati e l’80 per cento dei giovani che vivono nelle aree rurali, ci sono enormi opportunità di crescita e sviluppo dell’agricoltura e del settore alimentare in generale. Per farlo, dobbiamo mobilitare investimenti massicci e attuare le migliori pratiche per combattere l’insicurezza alimentare e adattarci al cambiamento climatico. Questo migliorerà notevolmente anche l’occupazione rurale. Ma dobbiamo agire subito”.

Tasso di disoccupazione alto

L’emergenza umanitaria in Sud Sudan è causata da una combinazione di ostilità, clima e impennata dei prezzi di cibo e carburante. Nello specifico, la situazione è aggravata dai combattimenti in Sudan, che hanno portato più di 190.000 persone a fuggire attraverso il confine con il Sud Sudan, mettendo ulteriormente a dura prova le già scarse risorse. Allo stesso tempo, 7 persone su 10 in Sud Sudan hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e il tasso di disoccupazione giovanile è del 50%, acutizzato da bassi livelli di istruzione, competenze limitate e un’economia debole.
“I conflitti, i cambiamenti climatici e l’impennata dei costi in Sud Sudan stanno causando alcuni dei più alti livelli di fame al mondo” ha detto Cindy McCain del PAM sottolineando “distribuire semplicemente cibo non è la soluzione. Dobbiamo spezzare il ciclo e dare alle comunità la possibilità di piantare i semi della speranza, delle opportunità e dello sviluppo economico. Con la pace e la stabilità, il potenziale del Sud Sudan è incredibile. Tuttavia, il PAM non ha nemmeno le risorse necessarie per sfamare coloro che oggi soffrono la fame: abbiamo bisogno che il mondo si faccia avanti”.

Produzione alimentare in aumento

La collaborazione tra le tre agenzie delle Nazioni Unite con il governo del Sud Sudan ha contribuito ad aumentare la produzione alimentare degli agricoltori di questo Paese, tuttavia, per le agenzie dell’ONU è necessaria un’azione più ampia e sostenuta per rispondere all’attuale crisi alimentare.
La FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura) apporta una grande esperienza tecnica e le migliori pratiche per la produzione di cibo nelle aree colpite dalla siccità, mentre l’IFAD (Fondo Internazionale Sviluppo Agricolo) investe nei piccoli agricoltori e nel rilancio delle economie rurali e il PAM (Programma Alimentare Mondiale) fornisce contemporaneamente aiuti d’emergenza durante le crisi e lavora con le comunità per rafforzare la loro resistenza agli shock e migliorare il capitale umano. Durante la visita i leader delle agenzie delle Nazioni Unite hanno incontrato il Presidente del Sud Sudan, S.E. Salva Kiir Mayardit per discutere della prosecuzione della collaborazione e si sono recati nella città di Aweil (nel Bahr el Ghazal settentrionale) per visitare le cittadinanze che hanno subito inondazioni e periodi di siccità prolungati.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Sardegna, al via la nuova edizione di ‘Welcome. Working for refugee integration’

Valerio Servillo

Onu: oltre 6.800 vittime civili a causa della guerra in Ucraina

Emanuela Antonacci

Blinken incontra Erdogan e riceve un messaggio di Haniyeh

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.