domenica, 28 Aprile, 2024
Salute e Lavoro

Lavoro minorile troppe vittime

Concretezza e legame con il territorio sono i principi dell’Osservatorio per la prevenzione dei danni da lavoro minorile di Unicef Italia che ha presentato il Primo Rapporto “Lavoro Minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro” in occasione della 22^ Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

Alcuni dati che indicano la criticità della situazione. Il 6% dei circa 70.000 minorenni, 4200 adolescenti, che nel nostro Paese svolgono un’attività lavorativa regolare hanno subito un infortunio denunciato all’INAIL. Nel periodo 2017-2021 le denunce di infortunio di minorenni sotto i 19 anni ammontano ad oltre 350.000 di cui 224.000 per i minorenni fino ai 14 anni e circa 130.000 nelle fasce di età 15 – 19 anni. Gli infortuni con esito mortale nello stesso periodo sono stati, invece, 7 per i minorenni sotto i 14 anni e 67 per la fascia di età 15 – 19 anni.

“Il rapporto esamina i dati sul lavoro minorile e gli infortuni da lavoro in Italia nel quinquennio 2017-2021, distribuiti per età, regione e genere, ha sottolineato Carmela Pace, presidente UNICEF Italia, ed è stato realizzato sulla base di dati elaborati a partire da report emdatabase presenti su portali nazionali dell’Inail e dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS).

Realizzato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei danni alla salute da lavoro minorile il documento, ha aggiunto,  è stato curato dal “Laboratorio di Sanità Pubblica per l’analisi dei bisogni di Salute della Comunità” del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana” -Università degli Studi di Salerno-responsabile Scientifico: Prof. Francesco De Caro; funzionarie psicologhe: Dott.ssa Francesca Malatesta, Dott.ssa Nadia Pecoraro; con il contributo Scientifico della Prof.ssa Giuseppina Cersosimo.

Tutto questo, al fine di garantire un’attenzione particolare ai minorenni che lavorano, ha precisato, altresì la presidente Pace, favorendo la diffusione di una cultura della prevenzione, grazie anche al Protocollo che abbiamo siglato con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali per unire le forze nel perseguimento di questo importante obiettivo: contrastare lo sfruttamento degli adolescenti e tutelare la legalità, a partire proprio dalla realizzazione di studi, analisi e proposte da rivolgere alle Istituzioni competenti, affinché possano agire efficacemente nel garantire l’attuazione dei diritti dei minorenni.”

Lo Standard internazionale SA 8000, sulla Responsabilità sociale per la salute e sicurezza sul lavoro, dice che al minorenne lavoratore occorre garantire un lavoro DEGNO, non deve esserci schiavitù o sfruttamento.

Si parla di lavoro degno quando l’impegno del bambino/adolescente non impedisce il suo sviluppo psicofisico, è compatibile con le altre attività culturali, di tempo libero e di socializzazione, e garantisce spazi di libertà per la propria crescita culturale e umana. Il lavoro degno rientra in quei lavori definiti “leggeri” cioè quelli così classificati perché non compromettono la salute o il normale sviluppo dei bambini/adolescenti.

Il Datore di Lavoro non deve considerare solo la mansione in sé affidata al minorenne, ma è necessario la contestualizzazione nel ciclo lavorativo e dell’ambiente di lavoro. Occorre procedere ad una valutazione del rischio specifico e dimensionato al minorenne.

In tale valutazione dovrà in particolar modo considerare: sviluppo non ancora completo, mancanza di esperienza e di consapevolezza nei riguardi dei rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all’età; – attrezzature e sistemazione del luogo e del posto di lavoro; natura, grado e durata di esposizione agli agenti chimici, biologici e fisici; movimentazione manuale dei carichi; – sistemazione, scelta, utilizzazione e manipolazione delle attrezzature di lavoro, specificatamente di agenti, macchine, apparecchi e strumenti; – pianificazione dei processi di lavoro e dello svolgimento del lavoro e della loro interazione sull’organizzazione generale del lavoro; – situazione della formazione e dell’informazione dei minori.

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