giovedì, 2 Maggio, 2024
Ambiente

Sima: l’81% della popolazione Ue a rischio inquinamento atmosferico

Rapporto della Società italiana di medicina ambientale

Negli ultimi anni, l’inquinamento atmosferico è diventata una delle principali minacce per la salute pubblica in Italia e non solo. Secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima), ben otto italiani su dieci respirano un’aria considerata malsana, con conseguenti rischi significativi per la salute. Questa allarmante situazione non riguarda solo il nostro Paese, ma, secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, coinvolge anche il 21% dell’intera popolazione europea. I principali inquinanti atmosferici sono le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e gli ossidi di azoto (NO2), che superano regolarmente i limiti di sicurezza sanitaria stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Secondo gli esperti della Sima, l’81% della popolazione europea respira un’aria con concentrazioni di polveri sottili al di sopra delle soglie di sicurezza stabilite già nel 2005, soglie che sono state ulteriormente abbassate nel 2021.

In Italia la Pianura Padana la più inquinata

Questa situazione pone la popolazione a rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie, infarti e persino disturbi del neuro-sviluppo, come l’autismo. In Italia il problema è particolarmente sentito nella Pianura Padana, dove le concentrazioni di inquinanti atmosferici sono molto elevate. Il territorio, secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sulla qualità dell’aria, rappresenta un’area davvero critica, dove sarebbe davvero urgente adottare misure efficaci e proteggere la salute dei cittadini. La Sima ha proposto una serie di azioni per affrontare questa emergenza come il ricorso ai coating fotocatalitici trasparenti a base di biossido di titanio, in grado di ridurre gli inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sostanze innocue per la salute umana. Questi coating potrebbero essere applicati su superfici murarie e vetrate degli edifici pubblici e privati, Anche l’aumento del verde urbano e periurbano con specie vegetali, che richiedono poco acqua e hanno una elevata capacità di filtrazione e assorbimento, potrebbe contribuire a migliorare la qualità dell’aria.

Il Pnrr può rappresentare la soluzione

Anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrebbe venire in aiuto concentrando i finanziamenti su interventi strutturali per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici, come gli investimenti pubblici nelle energie rinnovabili e nella sostituzione dei sistemi di riscaldamento domestico più inquinanti, una delle principali fonti di emissioni di polveri sottili. Affrontare l’inquinamento atmosferico richiede una strategia olistica e un impegno congiunto da parte delle autorità pubbliche, delle industrie e dei singoli cittadini. La Giornata mondiale dell’Ambiente di domani, 5 giugno, il cui slogan sarà #BeatPlasticPollution si concentrerà sulla lotta all’inquinamento da plastica e non solo. Una giornata che offrirà l’opportunità di riflettere sulle questioni ambientali e di promuovere azioni concrete, con la consapevolezza che la salvaguardia dell’ambiente è una responsabilità anche e soprattutto verso le generazioni future.

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