venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

Immigrazione, oltre le tragedie. Progetti inclusivi basati sul lavoro

Il Piano Mattei di Giorgia Meloni per creare flussi regolari in sinergia con i Paesi nordafricani

Molto si è parlato della tragedia di Cutro per la scia di lutti e le gravi condizioni umane e rischi a cui sono sottoposti i migranti nelle loro traversate nel Mediterraneo. Poco, invece, si è approfondito degli articoli  del Decreto flussi approvato dal Consiglio dei ministri, riunito proprio nel piccolo centro della Calabria. Alcune delle norme sono dedicate all’immigrazione regolare. Con una attenzione specifica sulla semplificazione e l’accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro e misure per favorire l’ingresso e il soggiorno al di fuori delle quote per chi completa una formazione professionale.

Immigrazione per il lavoro

Il capitolo lavoro degli immigrati è di particolare interesse per l’Italia, per le imprese di ogni settore, ad iniziare da quello agricolo e turistico. Ambiti professionali dove c’è una profonda carenza di maestranze, come spiegano  le sollecitazioni delle Camere di commercio. Ricordiamo, ad esempio, che il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini ha sottolineato come per i migranti il “click day” per 82.705 ingressi sia andato in poche ore overbooking. Significa che le richieste delle imprese sono davvero pressanti. Nel settore turistico c’è un vuoto di 50 mila lavoratori. Mentre per la Coldiretti per i lavori stagionali in agricoltura servono da subito almeno 100mila addetti. E nel “click day” del 27 marzo le quote assegnate sono state  di gran lunga superate dalle richieste delle aziende agricole.

Flussi per la manodopera

Insomma c’è bisogno di manodopera ma che sia anche qualificata. È il decreto flussi del Governo come indicato da Giorgia Meloni va in questa direzione. Per gli immigrati la previsione del Dpcm flussi per il triennio 2023-2025, va ricordato,  prevede semplificazioni e accelerazioni delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro; il via libera all’ingresso extra quote di chi abbia completato nel loro Paese un corso di formazione professionale e civico-linguistica promosso dal ministero del Lavoro; l’estensione a tre anni della durata del permesso di soggiorno in rinnovo. Se le procedure varate andranno a buon fine, verrà rilasciata l’apposita asseverazione che il datore è tenuto a produrre insieme alla richiesta di assunzione del lavoratore straniero. “Fanno eccezione”, prevede il decreto flussi, “e non devono presentare l’asseverazione le istanze presentate dalle Associazioni di categoria più rappresentative che hanno sottoscritto con il ministero del Lavoro un protocollo ad hoc con cui si impegnano a garantire il rispetto, da parte dei propri associati, dell’osservanza delle prescrizioni contrattuali”. Importante per evitare casi di malaffare sulla pelle delle maestranze migrate e assunte, la possibilità, da parte dell’Ispettorato del lavoro, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, di effettuare controlli a campione. Insomma un passo in avanti per coprire nel più breve tempo quel vuoto di manodopera e di maestranze che hanno ormai un effetto negativo sull’intero comparto produttivo del Paese.

Il Piano Mattei di Giorgia Meloni

Il progetto inclusivo dei migranti nelle forme regolari e di ingressi per il lavoro, è una parte del  “Piano Mattei”. Iniziativa geo politica dedicata al fondatore dell’Eni, il grande Enrico Mattei, diventata centrale nelle azioni e nelle parole del governo Meloni, soprattutto nelle ultime settimane focalizzate su gas, sicurezza e migranti. Va sottolineato che il primo viaggio istituzionale della presidente del Consiglio nel 2023 è stato in Algeria, e pochi giorni dopo c’è stata un’altra visita ufficiale, in Libia. Infine in ordine di tempo l’impegno del presidente del Consiglio con l’Unione europea e del commissario Paolo Gentiloni per stabilizzare la crisi economica in Tunisia, altra area chiave per arginare il drammatico fenomeno di sfruttamento della immigrazione clandestina.

L’Italia e il Mediterraneo

Proprio da questi Paesi dovrebbe iniziare una nuova visione dei rapporti tra Italia e Nord Africa. Nel discorso d’insediamento alla Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto riferimento al Piano Mattei per l’Africa e il Mediterraneo definendolo: “un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”.

Sono due aspetti importanti del ruolo del nostro Paese: uno geo politico, mira a recuperare una sinergia con Paesi con i quali abbiamo stretto rapporti  commerciali ma anche relazioni più intense; l’altro, oltre ad essere una Italia di accoglienza, mette in azione, un percorso che comprenda l’inclusione e la dignità di apprendere e realizzare un lavoro. Uno scenario che auspichiamo dia quella stabilità capace di contrapporre alla tratta delle persone, delle relazioni virtuose e utili. Un obiettivo in onore della memoria delle tante vittime innocenti dei naufragi e di riscatto delle desolanti ingiustizie umane.

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