giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Donne ai vertici mai abbastanza

La donna ha sempre svolto ruoli importanti e delicati nella società, benché, spesso, non facilmente conciliabili con quello, insostituibile, della maternità.

La nostra Carta Costituzionale ha specificamente voluto garantire e tutelare la donna lavoratrice in seno alla famiglia, anche come mamma; ma, nonostante i numerosi strumenti legislativi posti in essere, sono parimenti numerose le problematiche che affiorano nella vita quotidiana per consentire alla donna di poter scegliere, intraprendere e proseguire qualsivoglia attività lavorativa nella quale intende esprimersi e rendersi autonoma e indipendente.

Le problematiche sono, comunque, pressappoco simili all’Italia anche in altri Stati europei, perché la condizione femminile, di massima, non diverge di molto.

Analizzando gli incarichi di vertice dell’ultimo decennio, in Europa e in Italia emerge un quadro che, nel complesso, sembra avviarsi verso posizioni interessanti.

Basti osservare che ai vertici dell’Unione europea la presenza femminile è significativa: Presidente della Commissione Europea, dal primo dicembre del 2019, vi è la tedesca Ursula Von Der Leyen, già con numerosi incarichi di ministra alle spalle, sotto il cancellierato di Angela Merkel.

Presidente del Parlamento Europeo abbiamo la 44enne Roberta Metsola di Malta, anch’Ella con esperienza politica in patria. Ella era già Vicepresidente al Parlamento dal 2020 ed è subentrata, nel gennaio del 2022, a David Sassoli, scomparso prematuramente.

Presso la Banca Centrale Europea ricopre l’incarico di Presidente la francese Christine Lagarde, anch’ella dal novembre 2019 è subentrata all’italiano Mario Draghi, che ricopriva tale incarico dal novembre 2011.

Al Parlamento europeo, nato con la prima elezione del 1979, attualmente la percentuale femminile italiana sembra rappresenti il 41%, mentre nel Parlamento italiano la percentuale scende al 31% e la soglia delle donne Premier in Europa si attesta al 14,3% e, ciononostante, l’Italia dal 22 ottobre del 2022, di ha una donna Presidente del Consiglio dei Ministri che , dal 2012, è anche la prima Presidente di un partito, Fratelli d’Italia, del quale è stata la più giovane cofondatrice.

Ed è anche proprio di questi giorni che altra donna, la 38enne Elly Schlein viene eletta Segretaria del Partito Democratico, del quale si confida in una opposizione costruttiva insieme a tutte le altre forze in campo, specie per il momento così delicato sotto ogni aspetto negli equilibri interni del nostro Paese e nella politica internazionale.

Degne di particolare citazione, perché con incarichi di vertice nel nostro complesso ordinamento statale, sono altre due figure femminili provenienti dalla Pubblica amministrazione e sono il Primo Presidente della Corte di Cassazione, la dottoressa Margherita Cassano, appena insediatasi, e la Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, dal 20 settembre del 2022, già giudice presso tale Organo, la seconda a ricoprire tale delicato e prestigioso compito, dopo la Presidente emerita Marta Cartabia.

Ciò nonostante, si calcola che la percentuale delle donne che svolge attività lavorativa, in Italia, si aggira intorno al 53%, contro il 78% della Svezia.

Le donne ai vertici del nostro Paese, nel tempo, sicuramente saranno da stimolo ad aprire e favorire la strada ad altre donne, in tutte le attività, comprese quelle di rilievo istituzionale e sapranno proteggere, contestualmente, quel naturale ed esclusivo ruolo della maternità, perché si alimenti il fondamentale ricambio generazionale, per conservare e mantenere quel giusto equilibrio di costume, di razza, di lingua e di professioni religiose, nel rispetto del più ampio principio di fratellanza, di accoglienza e di umanità verso i popoli in difficoltà.

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