venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Meloni-Von der Leyen. Faccia a faccia su migranti, energia, Piano di ripresa

La presidente della Commissione Ue a Roma per la presentazione del libro di David Sassoli

L’annuncio del faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen che si terrà a Palazzo Chigi è scarno: “Temi d’interesse per l’Italia e l’Ue”. La premier italiana al suo secondo incontro con la presidente della Commissione europea, avrà modo di rinsaldare la collaborazione con l’Unione. Sarà una visita utile per uno scambio di idee sul come calibrare le decisioni Ue con quelle dell’Italia che in più di una questione non coincidono. A favorire un clima di riflessione anche il contesto in cui si svilupperà la visita. La commissaria Von der Leyen vedrà Giorgia Meloni, dopo aver presenziato al lancio del libro: “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”, raccolta dei discorsi dell’ex presidente del Parlamento Ue David Sassoli, ad un anno dalla sua prematura scomparsa.

Migranti, energia e Pnrr

Successivamente a Palazzo Chigi il premier Italiano e la presidente Ue avranno modo di dialogare su temi che per l’Italia sono particolarmente impegnativi. C’è la questione migranti e la decisione del Governo che ha stabilito un nuovo codice per le Ong che prevede multe e sequestri per chi non rispetta le regole restrittive. Tuttavia le vicende legate agli sbarchi non saranno le sole. Il perimetro degli argomenti è destinato ad essere più ampio. Il presidente del Consiglio potrà illustrare alcune delle scelte fatte nella legge di Bilancio. Finanziaria che ha come orizzonte un 2023 carico di cognite. Ad esempio l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, – il Governo pur rispettando le scadenze 2022 ne ha chiesto un aggiornamento – così come si imporrà uno scambio di opinioni sull’energia e sul come stabilizzare il costo di gas e petrolio. E, ancora, l’inflazione che dominerà almeno i primi mesi dei nuovo anno, e le scelte sull’aumento dei tassi di interessi attuati dalla Bce, che generano tra le imprese più di un disappunto. Infine secondo gli analisti Meloni e la Von der Leyen potrebbero spingersi ad accelerare il negoziato su un diverso utilizzo dei fondi di coesione europei. In particolare sul possibile nuovo allocamento delle risorse, almeno una quota di quelle non spese o non impegnate dall’Italia, del vecchio bilancio comunitario, sui singoli obiettivi del Piano nazionale di ripresa. L’ammontare delle risorse aggiuntive dell’Unione potrebbe superare i 10 miliardi. Una cifra che sarà utile all’Italia per sostenerne il peso di alcune riforme, ad iniziare da quella previdenziale.

Gli sbarchi e il caso Svezia

La questione migranti sarà comunque la partita più complessa. C’è in primo luogo la novità che dal primo gennaio la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea è affidata alla Svezia, uno dei Paesi “frugali” del nord Europa che contestato scostamenti di bilancio e la possibilità che gli Stati membri possono perseverare in politiche debitorie. La Svezia inoltre critica (facendo poi retromarcia), l’adozione di un assetto che garantisca una maggiore condivisione nella gestione dei flussi. Quindi almeno fino ad ulteriori chiarimenti in posizione diametralmente opposta all’Italia. Per evitare ulteriori frizioni c’è una nota di Bruxelles che puntualizza sul decreto migrati dell’Italia come non spetti all’Unione Europea analizzare “il contenuto del decreto”, ma “indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo”, sottolinea il comunicato, “i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare: salvare vite in mare è un obbligo morale e legale”. In altri versi un monito all’Italia di cui il premier dovrà tener conto.

Banco di prova per il Governo

Oggi sarà il banco di prova per comprendere fin dove potrà spingersi la scelta dell’Italia (che il Governo rivendica giusta e legittima) nell’affrontare la pressione della spinta migratoria. Secondo il presidente del Consiglio italiano, vanno difesi i confini esterni della Ue, e vanno fermati soprattutto gli sbarchi. Giorgia Meloni illustrerà alla presidente della Commissione Ue le ragioni che hanno spinto il Governo ad approvare la stretta sulle Ong. Il problema, ed è un punto a favore per l’Esecutivo di Giorgia Meloni, rientra comunque tra quelli all’ordine del giorno del Consiglio Ue straordinario in programma il 9 e 10 febbraio.

Fitto e i negoziati da progredire

Sul tema immigrati e sulla posizione della Svezia c’è inoltre l’invito del ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto a far “progredire i negoziati”. Una linea che sembra accolta, se ne discuterà giovedì 12 gennaio. L’appuntamento è a Kiruna, in Svezia, dove è prevista una riunione tra la Commissione europea e il governo svedese sulle priorità del semestre della presidenza svedese del Consiglio. Tra le priorità spunta anche la questione migranti.

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