sabato, 27 Aprile, 2024
Esteri

Nobel per la Pace: “Crimini russi come strumento di guerra”

La denuncia di Aleksandra Matviychuk, Capo del Centro per le libertà civili

Aleksandra Matviychuk, Capo del Centro per le libertà civili che quest’anno ha vinto il premio Nobel per la pace, ritiene che l’Ucraina non abbia bisogno di una tregua temporanea o di un ipotetico accordo “Minsk-3”.

Matviychuk si è detta convinta che “l’assenza a lungo termine di sanzioni penali per i crimini di guerra commessi dalla Russia ha abituato l’esercito russo all’arbitrarietà sul campo di battaglia. Ora la Russia usa tali crimini come uno strumento di guerra. Questo è accaduto sistematicamente sul territorio dell’Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022”.

Molti di questi crimini sono stati individuati in modo preciso da parte del Centro per le libertà civili assieme ai propri partner. Lo scopo di questa intensa attività di ricerca è quello di portare alla sbarra degli imputati coloro che si sono macchiati di tali atrocità. È singolare notare come in questa brutale guerra di aggressione da parte della Russia i crimini di guerra commessi dalle forze armate di Mosca e dai loro gregari vadano a ricoprire la quasi totalità dei crimini previsti dall’articolo 8 dello Statuto di Roma della  Corte penale internazionale. È l’articolo 8 infatti che spiega con un linguaggio semplice l’essenza dei crimini di guerra. L’amara verità è che la Russia si è macchiata quotidianamente di innumerevoli crimini di guerra. Scuole, asili, edifici residenziali, ospedali vengono distrutti intenzionalmente, vengono effettuati attacchi al personale medico, vengono colpiti i corridoi di evacuazione, viene creato un sistema di campi di filtraggio, vengono eseguite la deportazione forzata e la mobilitazione forzata di cittadini ucraini nell’esercito russo.

Aggiunge il Nobel per la Pace: “Registriamo stupri, torture, omicidi intenzionali, rapimenti e l’uso indiscriminato di armi. Cioè tutta una serie di delitti contenuti all’articolo 8 dello Statuto di Roma. Alcuni di essi sono senza dubbio più frequenti, ma vediamo che tutti i crimini commessi  hanno un carattere sistemico e diffuso. Questo è ciò che sta accadendo nella regione di Kyiv, nella regione di Kharkiv, nella regione di Mykolaiv, nella regione di Odessa e in altre regioni dell’Ucraina. Quindi tali azioni non sono il frutto della scellerata condotta delle operazioni militari da parte di una specifica unità delle Forze armate della Federazione Russa, ma questo è oramai il modus operandi russo. Viene messo in atto da diverse unità che in tempi diversi controllano questo o quel territorio occupato dell’Ucraina”.

Proviamo però a metterci nei panni delle vittime. La guerra ha la capacità di trasformare le persone in numeri, cancellandone i volti, cancellandone le identità.

Dobbiamo chiederci cosa sia la giustizia. Per dare una risposta di senso compiuto a questa domanda, dobbiamo comprendere che la giustizia è quando prendi la storia di ognuna delle vittime e capisci nei minimi dettagli cosa sia accaduto, quali siano state le circostanze, quale dolore abbia provato la persona che ha subito tale crimine. Solo definendo  quale crimine sia stato commesso e chi l’abbia compiuto, restituisci il nome alla vittima. E con esso le restituisci la dignità umana.

Bisogna essere consapevoli che questa procedura è molto costosa, perché gli investigatori devono lavorare su ogni singolo caso, affinché tutti i responsabili vengano portati in tribunale. La comunità internazionale deve investire in questo processo. Sono necessarie ingenti risorse per restituire i nomi alle vittime, ma è indispensabile farlo. Perché siamo nel 21° secolo e la vita di ciascuno conta, ma questo non deve essere solo uno slogan, deve essere lo spirito con cui affrontare questa guerra voluta da Mosca.

Altro aspetto importante è che non possiamo attendere la fine del conflitto per iniziare i processi ai responsabili di questi misfatti. Occorre che la giustizia sia in grado di condannare i colpevoli in tempi ragionevoli, diversamente l’idea stessa di diritto su cui si fonda la Comunità internazionale sarà stata sconfitta.

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