venerdì, 29 Marzo, 2024
Educare alla Finanza

Un Abbecedario per capire

Il Prof. Giuseppe Ghisolfi è una persona poliedrica. Banchiere, scrittore, giornalista è stato il pioniere dell’educazione finanziaria in Italia. Da tempo dedica un notevole impegno per rendere più comprensibile e meno distante un mondo complesso, come quello della finanza, che viene percepito con ammirazione ma anche con diffidenza. Ghisolfi ha numerosi incarichi: è Presidente dell’Accademia di Educazione Finanziaria, Consigliere CNEL, Consigliere dell’Istituto Mondiale delle Casse di risparmio WSBI, Direttore Responsabile di Banca Finanza. Negli anni scorsi è stato Vicepresidente di ABI, Vicepresidente di ACRI, Vicepresidente di ESBG (Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio).
In questa rubrica “Educare alla Finanza”, curata dalla giornalista Angelica Bianco, ci accompagnerà nell’universo finanziario, illustrandoci potenzialità e limiti di questa fondamentale attività economica che ha anche risvolti sociali.

Presidente Ghisolfi, ci racconti la sua vita. Come è nata la sua passione per la finanza e per l’educazione finanziaria?
Sono nato a Grinzano, una frazione del comune di Cervere in provincia di Cuneo. Mia madre si occupava delle maestre elementari perché abitavamo nello stesso palazzo delle scuole e gli insegnanti a quei tempi non viaggiavano. Ebbi così la fortuna di essere seguito negli studi sin da piccolo. Una sera, mio padre (ho raccontato questo episodio nel libro “Banchieri” edito da Aragno) arrivò a casa amareggiato perché la Cassa di risparmio di Fossano non gli aveva concesso un piccolo prestito. Mi inserii nella conversazione, e affermai che da grande avrei fatto il Presidente di quella banca. L’unica cosa che mi raccomandarono i miei genitori fu di tenere per me questo desiderio e di non raccontarlo a nessuno per non essere deriso. Mantenni il segreto, ma nel 1997 davvero divenni Presidente della banca. Grazie ad un impegno costante e a tanta fortuna, ho ricoperto negli anni numerosi incarichi tra cui la vicepresidenza dell’Abi (Associazione bancaria italiana), dell’Acri (Associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio) di ESBG (Gruppo Europeo delle Casse di risparmio). Attualmente sono consigliere di WSBI (Istituto mondiale delle Casse di risparmio) e Presidente dell’Accademia di educazione finanziaria. La mia fortuna è stata quella di incontrare personaggi di grande levatura come Antonio Patuelli e Giuseppe Guzzetti che mi hanno onorato della loro stima e con i quali ho lavorato per molti anni prendendoli come esempio.

La sua carriera è segnata da successi basati sullo studio e l’impegno costante. Cosa consiglierebbe ai giovani?
Non bisogna mai smettere di studiare. Lo dico spesso agli studenti. Con la determinazione si possono ottenere buoni risultati. Ai giovani consiglio di essere sempre curiosi, di non arrendersi per un eventuale insuccesso e di seguire le proprie inclinazioni.

Ciò che conta, oltre indubbiamente alle capacità, è il carattere. Un buon carattere aiuta a creare rapporti solidi di stima e rispetto anche nel mondo del lavoro.

Qual è l’episodio della sua vita professionale cui è più legato?
L’incontro, come detto, con personaggi di rilievo e in questi ultimi anni con l’editore Nino Aragno col quale ho pubblicato i miei libri:

Il Manuale di educazione finanziaria, Lessico finanziario, Banchieri, Le Fondazioni Bancarie, Visti da vicino, Abbecedario.
Da giornalista (vedi “Visti da vicino“) riuscii ad intervistare Gianni Agnelli. Fu sicuramente una grande emozione. Nel libro racconto come riuscii ad avvicinare l’Avvocato ed i particolari dell’incontro.

In questa rubrica “Educare alla Finanza” il suo obiettivo è quello di avvicinare i lettori ad una materia considerata ostica, vista quasi con timore.
Oggi è necessario conoscere i termini della finanza sia per difendere i nostri risparmi che per comprendere la realtà che ci circonda. Dico sempre agli studenti: “ricordati che anche se non ti occupi di economia, essa, prima o poi si occuperà di te”.

Quando ho iniziato le prime lezioni di educazione finanziaria, trent’anni fa, ero un marziano. Non a caso Antonio Patuelli e Angelo De Mattia (editorialista di fama) mi definiscono“ il pioniere” dell’educazione finanziaria.

Quanto l’educazione finanziaria può essere importante per il nostro futuro?
È così importante che da anni chiedo che venga inserita tra le materie scolastiche.

Sui conti correnti degli italiani ci sono 1.700 miliardi. Con la svalutazione odierna perdono il 10% all’anno. Investiti saggiamente porterebbero vantaggi ai risparmiatori ed al bene comune. Ma il 90% degli italiani ha scarsa dimestichezza con queste tematiche.

La rubrica inizierà con l’Abbecedario. A chi è rivolto e quali sono i vantaggi di leggere la finanza attraverso parole semplici?
I termini sono in ordine alfabetico come un dizionario. “Abbecedario” l’ho scritto per gli studenti in modo semplice e comprensibile. Per chi volesse approfondire consiglio “Lessico finanziario“ dove le spiegazioni sono molto più complete ed esaurienti. A questo libro hanno collaborato illustri presidenti di banca, professori, avvocati e dirigenti del settore.

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