sabato, 9 Novembre, 2024
Società

In ricordo di don Luigi Sturzo

Continuazione del precedente articolo (In ricordo di don Luigi Sturzo – parte XI)

Ne facciamo rapida sintesi.

L’economista Ermanno Gorrieri l’11 settembre successivo lasciò la D. C. per fondare il Movimento Cristiano Sociale con Pierre Carniti, Paola Gaiotti De Biase, Luciano Guerzoni, Gianni Francesco Mattioli, Laura Rozza, Luigi Viviani e altri sindacalisti. Nel pomeriggio del 18 gennaio 1994, dopo oltre cinquant’anni di vita della D. C., nacque per volontà di Martinazzoli un nuovo partito: il Partito Popolare Italiano, in analogia con l’omonima formazione fondata 75 anni prima da Luigi Sturzo. Ma mentre Martinazzoli si preparava a proclamare la nascita del P. P. I., la mattina dello stesso 18 gennaio alcuni esponenti diedero vita al Centro Cristiano Democratico, guidato da Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella. Dopo la scissione già avvenuta nel settembre 1993 da parte della frangia cattolico-sociale (che contribuirà successivamente a fondare i Democratici di Sinistra). Il giorno dopo i parlamentari D. C. aderirono in massa al nuovo P. P. I., tranne 22 deputati che dichiarano di aderire al C. C. D.. Nel luglio 1995 il Segretario del P. P. I. Buttiglione lasciò il partito con un gruppo di parlamentari e fondò i Cristiani Democratici Uniti (C. D. U.) che mantenne la titolarità del simbolo della D. C.: lo scudo crociato. Sorsero poi in rapida successione la Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza; i Cristiani Democratici per la Libertà e i Popolari U.D.E.U.R. di Clemente Mastella. Discese poi dalla radice democristiana l’Unione di Centro. Ci furono poi la Democrazia Cristiana fondata da Angelo Sandri e la Democrazia Cristiana ricostituita sotto la guida di Gianni Fontana. Nel 2018 infine Gianfranco Rotondi riunì tutte le sigle che si rifacevano alla D. C. e fondò una nuova Democrazia Cristiana. Se non che nessuno riuscì ad imporsi all’opinione pubblica o ebbe grandi successi.

Ma perché tanti tentativi sono andati a vuoto? E quali motivazioni impediscono la partenza di un nuovo partito?

In un suo articolo Eleonora Mosti ha individuato le seguenti motivazioni: protagonismo e personalismo; false dichiarazioni di intenti; attaccamento al proprio movimento o associazione; fede come realtà disincarnata; mancato discernimento spirituale. Forse ha ragione, ma, secondo noi, occorre prendere in considerazione anche l’elettorato. Quanto ai politici possiamo aggiungere che occorrerebbe individuare personaggi paragonabili ai grandi statisti che la Democrazia Cristiana seppe esprimere; elementi dotati di grande carisma e tali da poter richiamare l’attenzione della massa dei cattolici; quanto all’elettorato invece ci sembra, come il crescente astensionismo dimostra, che ci sia una eclisse della fiducia nella politica dovuta a molteplici fattori; una scarsa voglia di stringersi di nuovo sotto le insegne di un partito dei cattolici. Ecco allora la necessità di rivolgersi oggi di nuovo a tutti gli uomini “liberi e forti”.

Concludiamo citando quanto detto di recente (30 agosto 2019) da Mons. Gastone Simoni Vescovo emerito di Prato. “Mi pare in atto da tempo una grave latitanza dalla testimonianza cristiana, contemporanea magari a ostentazioni sbagliate. Bisogna invertire la tendenza, certo con uno stile umile e con rispettosa discrezione – rispettosa della fede, della giusta laicità e degli altri. … … … Ma ecco, allora, che mi viene da concludere non pensando prima di tutto al nuovo partito – che anche se minoritario, purché di ispirazione cristiana autentica, potrà essere comunque un evento positivo – ma pensando principalmente all’ urgenza numero uno per noi cristiani, quella di pregare e operare perché si riattivi tra noi, in Europa, nel mondo la luce di Dio, la fede viva nel Signore Gesù attraverso le mille forme dei cenacoli cristiani. Mi interessa la crescita della fede più della politica, per il bene della stessa politica .… … … Questa non facile sintesi fra impegno politico ed esperienza cristiana va continuata, va aggiornata. E il fuoco spirituale che la alimenta, come alimenta di per sé ogni attività umana, va tenuto acceso nella Chiesa. La quale non solo insegna il Vangelo e le sue traduzioni dottrinali, ma è al tempo stesso matrice e scuola di santità, anche di santità eroica in ogni campo della vita. È questo che anzitutto ci sta a cuore”.

Nota

Nel ricostruire la storia della Democrazia cristiana ci si è avvalsi anche da quanto pubblicato nel sito Web della Democrazia Cristiana, nonché di quanto si può leggere in Wikipedia. Si rimanda comunque alla seguente bibliografia essenziale.

De Rosa Gabriele, I Partiti politici in Italia, Minerva Italica, Roma 1985

Gambino Antonio, Storia del dopoguerra dalla liberazione al potere D. C., Editori Laterza, Bari 1975

Lepre Aurelio, Storia della Prima Repubblica, il Mulino, Bologna 1993

Mack Smith Denis, Storia d’Italia dal 1861 al 1969, Editori Laterza, Bari 1972

Petacco Arrigo, Storia d’Italia dall’Unità ad oggi, Armando Curcio Ed., Roma 1987

Romano Sergio, Storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni, TEA, Milano 2001

Prossimamente pubblicheremo per intero il nostro viaggio nel ricordo di don Luigi Sturzo

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