venerdì, 26 Aprile, 2024
Ambiente

La pigrizia che rallenta le fonti rinnovabili

I principali player del settore energetico si sono confrontati sui temi del momento: price cap, rigassificatori, crisi energetica, climate change, elettrificazione e innovazione. Per gli organizzatori, l’Italia ha tutte le carte in regola per superare le diverse emergenze e anche per ottenere un successo internazionale nel campo delle soluzioni energifere green. “Il tema di fondo è la fiducia nella nostra capacità di fare bene – ha detto in apertura Luciano Floridi, filosofo e professore ordinario presso l’Università di Oxford -, mettendo insieme le parti migliori della società. La tecnologia e la sostenibilità possono aiutarci”. Le resistenze verso le rinnovabili in Italia si basano sulla “pigrizia”, ha spiegato il filosofo, la mancanza di idee e di leadership rischiano solo di frenare la trasformazione, che necessita di intraprendenza, buona volontà e buona politica.

Incentivare l’autonomia locale e l’efficientamento

Secondo Frank Meyer, CEO di E.ON Italia, il futuro, per noi significa “aumentare il livello di elettrificazione, incrementando l’auto consumo locale e dunque l’indipendenza. Ad esempio, una casa con un mix di soluzioni di fotovoltaico, pompa di calore e batterie può ridurre il consumo del 70%. Significa un 70% in meno nella bolletta e nelle emissioni di CO2. È importante per le famiglie e le città. Un altro punto è l’efficientamento. In Italia ci sono grandissime opportunità grazie alle comunità energetiche”.

Sicurezza, sostenibilità e competitività le 3 leve delle strategie energetiche

“La sfida principale adesso – ha spiegato Luca Dal Fabbro, Presidente Iren – è superare questa crisi dell’approvvigionamento gas, però la sicurezza energetica è solo una delle tre gambe su cui si deve poggiare una sana strategia energetica di un Paese o dell’Europa. Alla sicurezza vanno aggiunte la sostenibilità e la competitività. In altri termini, garantire anche dei prezzi che siano competitivi, sostenibili nel tempo e tutto nel rispetto dell’ambiente, perché non ci dobbiamo dimenticare del global warming, una tra le crisi più importanti che dovremmo affrontare”.

Prioritario rafforzare le reti

È pensiero condiviso che passare alle fonti rinnovabili rappresenti una opportunità per consegnare alle future generazioni un mondo migliore, ma anche per una maggiore competitività del sistema Paese nonché l’indipendenza geopolitica dell’Italia e dell’Europa. Per ottenere questo, secondo Terna sono, però, importanti gli investimenti nelle reti, ossia nelle tecnologie della trasmissione elettrica e della distribuzione. “Le stime – ha dichiarato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie Sviluppo Rete e Dispacciamento – che abbiamo fatto ammontano a circa 150 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, un’opportunità che può creare 500 miliardi di euro di Pil e 200mila posti di lavoro. Per noi, non è solo una possibilità, ma un mandato che dobbiamo cogliere e che sarà la sfida dei prossimi anni”.

Batterie più stabili per le rinnovabili e autorizzazioni più snelle

La maggior parte dei consumi a livello nazionale sono ancora nel settore domestico, per i quali occorre uno sforzo comune per ridurli e non costringere il Governo a bloccare le aziende. Su questo dobbiamo essere tutti molto responsabili, ha sostenuto Carlo Capè, Ceo di Bip, che ha aggiunto: “Oggi il gas arriva da tanti Paesi ma nessuno dà garanzie di fornitura perenne. Dobbiamo avere un sistema resiliente, basato su diverse tecnologie; il gas sarà la tecnologia di transizione ma dovremo puntare molto sulle rinnovabili, snellendo i processi di autorizzazione, e soprattutto su batterie che rendano le rinnovabili molto più stabili”.
Infine, per Luisa Todini di Green Arrow il price cap non deve essere messo da parte, perché è importante distinguere la bolletta dell’energia Green dalla bolletta fossile, mentre per Salvatore Pinto, di Axpo in Italia è lo storage l’anello mancante.

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