E’ un fatto intuitivo ed involontario: irriflesso; quello di avvertire un bisogno, che nulla ha a che fare con l’istintività, né con i suoi impulsi: è piuttosto la necessità dell’altro, sedimentata nello spirito e pure nella carne. Si tratta forse dell’unico genere di bisogno che escluda da sé qualsiasi forma di superficialità: anzi, si compone di sostanza. Perché quando il bisogno dell’altro è superficiale ed impulsivo, è in realtà tutt’altro: più probabilmente una volontà di auto-affermazione, è bisogno unicamente di sé stessi negli occhi altrui; una forma di seduzione che si richiama alle nostre insicurezze, ai vuoti irrisolti che ciascuno di noi nutre il bisogno, appunto (!), di colmare.
LA NECESSITA’ SOSTANZIALE DELL’ALTRO
Quando invece l’altro ci è necessario, sembra quasi ed al contrario che quel bisogno spirituale si fonda con quello materiale – riempiendosi a vicenda – e si rappresenti nella sua voce, nel suo sguardo, in tutte le cose che sono solo e soltanto sue: nelle quali sì, ci rispecchiamo – ma che ci uniscono, escludendo in un momento qualunque autoreferenza. L’altro non è dunque rappresentazione del nostro bisogno immediato, ma sostanza autentica e piena del nostro desiderio radicato ed introiettato. L’altro non è oggetto di alcun utilizzo, non funge per la conferma di me stesso, ma afferma – in quanto soggetto e non oggetto – l’unità delle due parti individuali, o meglio la sua possibilità d’unione: quella dell’uno con altro. E non dell’uno tramite l’altro.
LA FORZA IDENTITARIA DEL NOI
Ovvero, la forza identitaria del Noi. Noi che ci sostanziamo l’uno dell’altro, offrendoci reciprocamente energia e potenzialità di divenire. Quante volte ci è capitato di discernere in un rapporto, i legami che di energia ce ne toglievano e quelli che invece ci facevano sentire invincibili. Sta tutta qui la differenza tra i cosiddetti “bisogni”: un bisogno superficiale non sarà mai realmente appagato, non troverà mai una soddisfazione che non sia altrettanto vuota e superficiale, caduca e fittizia come la stessa necessità che l’ha generata. Un bisogno denso di sostanza invece, quello che afferma me stesso e pure il prossimo, capace di generare un’intesa armonica e potente, sarà invece generatore di un successo ed una soddisfazione forte delle sue radici; ed in grado di riempire lo spirito persino nel suo futuro più remoto, quando si sentirà più solo, ma porterà dentro il valore di quel legame, mai veramente sciolto perché reale: dunque capace di resistere e di superare tempo e spazio.