sabato, 27 Aprile, 2024
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In Italia 3,7 mln di extracomunitari

Nel 2018 sono stati rilasciati 242.009 nuovi permessi di soggiorno, nel 2017 erano 262.770. A diminuire sono soprattutto i permessi per richiesta di asilo (-41,9%); in aumento invece i permessi per lavoro (+19,7%) e ricongiungimento familiare (+8,2%). Ancora in calo le acquisizioni di cittadinanza di persone originarie di paesi non Ue, in particolare quelle richieste per residenza (-37,2%). Al 1° gennaio 2018 “i nuovi italiani” sono 1.345.261. Lo rende noto l’Istat.

I cittadini non comunitari in Italia continuano comunque ad aumentare, anche se di poco: al 1° gennaio 2019 sono 3.717.406 (3.714.934 nel 2018). Nonostante l’aumento dei flussi in ingresso prosegue il calo delle collettività storiche provenienti da Marocco e Albania a seguito, soprattutto, delle acquisizioni di cittadinanza.

I cittadini stranieri che nel 2018 hanno acquisito la cittadinanza italiana sono 112.523, di cui 103.478 originari di un Paese non comunitario. Rispetto al 2017, si è registrata una flessione del 23,8%, in controtendenza rispetto alla continua crescita degli ultimi anni, che ha riportato il valore su un livello vicino a quello del 2013.

La diminuzione dei permessi di soggiorno è in larga parte riconducibile al calo di quelli rilasciati per richiesta asilo che sono passati da quasi 88 mila e 500 nel 2017 a meno di 52 mila e 500 nel 2018 (-41,9%).
Crescono invece del 4% i permessi per motivi umanitari. In aumento anche i permessi per altre motivazioni, in particolare i permessi per lavoro (+19,7%), dopo molti anni di tendenza alla diminuzione;
si tratta di permessi di breve durata: il 27% ha una durata di sei mesi o inferiore; inoltre, quasi il 22% dei permessi per lavoro è stato rilasciato a cittadini statunitensi (in parte personale civile delle basi Nato).
In aumento anche i permessi per studio (+20%) – dei quali quasi il 21% è stato concesso a cittadini cinesi (oltre 4.500) – e i permessi per famiglia che, in termini relativi, coprono oltre il 50% dei nuovi rilasci del 2018.

La dinamica dell’anno scorso ha portato a una crescita dell’incidenza della componente femminile, che rappresenta oltre il 45% dei nuovi ingressi, contro il 39% del 2017; la quota di donne è particolarmente elevata (oltre il 58%) per i permessi per motivo di famiglia.
I nuovi flussi di migranti non comunitari coinvolgono in maniera molto intensa il Nord del Paese: quasi il 56% si dirige verso l’Italia settentrionale mentre solo il 23% dei nuovi permessi è stato rilasciato in una regione del Mezzogiorno.

Anche i permessi per famiglia (15,8% del totale) e – soprattutto – per studio (7,5%) vedono uno scarso coinvolgimento del Sud e delle Isole. La situazione muta totalmente se invece si considerano i permessi emessi per asilo e protezione internazionale: in questo caso poco più del 42% è stato rilasciato da una prefettura del Nord, ma quasi il 41% da una del Mezzogiorno.

La diminuzione dei nuovi permessi per motivi umanitari e richiesta di asilo riflette anche una modifica sostanziale dei paesi di provenienza dei nuovi flussi migratori in ingresso. Tornano in testa alla graduatoria Albania e Marocco, paesi dai quali storicamente provengono le migrazioni verso il nostro Paese, attualmente sostenute dagli ingressi per motivi di famiglia.

Diminuiscono invece di più del 40% le migrazioni provenienti dalla Nigeria. Escono dalla graduatoria dei primi dieci paesi di cittadinanza Gambia e Senegal mentre rientrano Egitto e Ucraina.
Tengono le migrazioni dal subcontinente indiano; tuttavia, mentre diminuiscono gli arrivi da Bangladesh e Pakistan, aumentano i permessi rilasciati a Indiani.

Per quasi tutte le principali cittadinanze interessate dalla protezione internazionale si è verificato un calo dei permessi concessi per richiesta asilo politico e un aumento dei permessi rilasciati per altre forme di protezione.

Il calo dei permessi per richiesta asilo ha coinvolto alcune cittadinanze più di altre. In termini relativi le diminuzioni più rilevanti hanno interessato la Guinea (-63,4%), la Costa d’Avorio (-61,2%), il Gambia (-56,5%) e il Senegal (-53,8%). Anche per la Nigeria il decremento è stato rilevante in termini relativi (-53,2%) e in termini assoluti, essendo il principale paese per numero di ingressi per questo motivo (-11.500 permessi rispetto all’anno precedente). L’unica eccezione alla diminuzione è l’Ucraina che fa registrare un incremento del 21,2% del numero di permessi rilasciati per richiesta asilo.

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