“È un’ottima notizia la firma del decreto sui Contratti di filiera da 1,2 miliardi di euro di risorse del Piano nazionale di Ripresa”. E’ quanto sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare il Ministro Patuanelli per “la volontà di investire su uno strumento fondamentale per migliorare i rapporti nel mondo agroalimentare”.
Tutelare i produttori
Secondo Coldiretti, i contratti di filiera sono un tassello in più per l’equa distribuzione del valore lungo la filiera e per tutelare il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. “Coldiretti lavora da anni su questo, anche insieme a Filiera Italia, e siamo pronti a presentare progetti operativi per utilizzare al meglio queste risorse”, osserva Prandini, “Dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta, sono solo alcuni dei settori dove stiamo progettando investimenti di sistema per il 100% italiano”.
La forza della qualità
“Dobbiamo puntare ancora di più su qualità, sostenibilità, innovazione e ricerca per rafforzare ancora il Made in Italy sui mercati esteri”, sottolinea ancora Prandini.
“I contratti di filiera, partendo dalla produzione agricola”, spiega Coldiretti, “si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare, intesa come insieme delle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari.
Rispettate le norme Ue
Il contributo dello Stato ai contratti di filiera e di distretto è concesso in coerenza con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, per diverse tipologie di investimenti. “I progetti finanziabili
possono avere un volume di investimenti da 4 a 50 milioni di euro”, fa presente la Coldiretti,
“Le spese ammissibili comprendono le seguenti tipologie”, conclude la Confederazione, “investimenti per la produzione primaria, per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la
promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, ricerca e sperimentazione”.