giovedì, 14 Novembre, 2024
Politica

Draghi: G20 un successo. Clima, sì anche di Cina e India

Risultati molto positivi della due giorni romana dei potenti della Terra

Un accordo che guarda al futuro. E per dirla con le parole di sincera soddisfazione del premier Mario Draghi“Non è stato facile raggiungere questo accordo, è stato un successo straordinario”.

L’accordo sofferto sul clima

Cala il sipario sul G20 con il premier Draghi ottimista che confida nella realizzazione concreta degli impegni contro inquinamento e cambiamento climatico. Il tema centrale e il più delicato del summit che si è concluso con un documento di impegno sul limite della temperatura ad un tetto massimo 1,5 gradi e non a 2, per il riscaldamento globale.

Clima e Covid, ritrovata fiducia

Il premier in conferenza stampa finale non nasconde la sua piena fiducia nei risultati raggiunti. “Siamo fieri dei risultati ottenuti al G20 ma è solo l’inizio. Questo vertice mi rende fiducioso per la capacità che il G20 sembra aver ritrovato di affrontare le sfide epocali esistenziali, dal Covid al clima”.

Trasformare i sogni in realtà

“In questo vertice abbiamo fatto sì che i nostri sogni siano ancora vivi ma adesso dobbiamo accertarci di trasformarli in fatti”. Esordisce il premier nella conferenza stampa.

“Sul clima per la prima volta i Paesi G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l’obiettivo di contenere il surriscaldamento sotto i 1,5 gradi con azioni immediate e impegni a medio termine. Anche sul carbone i finanziamenti pubblici non andranno oltre la fine di quest’anno”.

L’urgenza di agire

Un punto di orgoglio è per il premier aver raggiunto un accordo difficile.

“Il senso di urgenza c’è ed è stato condiviso da tutti e si vede nel fatto che l’obiettivo dell’1,5 gradi è stato riconosciuto come scientificamente valido”, sottolinea Draghi, “C’è stato anche un impegno a non intraprendere politiche di emissioni che vadano contro il trend che tutti si sono impegnati ad osservare fino al 2030. Si può pensare che questo impegno venga mantenuto. Dopo Parigi le emissioni sono aumentate, soprattutto dopo il Covid. C’è una certa preoccupazione e occorre ora dimostrare credibilità attuando le promesse fatte”.

Aiuti ai Paesi poveri

Tema caro al premier è quello dei sostegni ai Paesi invia di sviluppo. “Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa e trovato i nuovi modi per sostenere i Paesi nel mondo”, spiega Draghi nel rispondere ad alcune domande, “609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai Paesi più vulnerabili”.

La riuscita del summit

“In cosa siamo riusciti?, si chiede il premier replicando ad una domanda. “È un summit di successo nel senso di mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci a ulteriori provvedimenti, stanziamenti di denaro, ulteriori promesse di riduzione. Negli ultimi mesi sembrava che i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere altri impegni”, sottolinea Draghi, “Il successo finale viene formulato poi sulla base di quello che facciamo e non di quello che diciamo. Impegno collettivo a essere più concreti e seri”.

Papa Francesco grande alleato

Un passaggio significativo della conferenza stampa è nel ruolo svolto dal Pontefice.

“Papa Francesco”, ricorda Draghi, “è un alleato non solo del G20 ma per tutto ciò che concerne il clima e la conservazione della Terra”,

La Cina guarda al domani

“Dalla Cina fino a pochi giorni fa mi attendevo un atteggiamento più rigido, c’è stata la volontà di cogliere un linguaggio più rivolto al futuro che al passato”, evidenzia Draghi, “La Russia e la Cina hanno accettato l’evidenza scientifica degli 1,5 gradi, che comporta notevolissimi sacrifici, non sono impegni facili da mantenersi. La Cina produce il 50% dell’acciaio mondiale, molti impianti vanno a carbone, è una transizione difficile”.

Avanti in un contesto difficile

“È facile suggerire cose difficili, difficile è eseguirle”, osserva Draghi parlando degli sforzi di mediazione e i risultati raggiunti, “Quello che ha fatto il G20 è un risultato straordinario che poteva essere raggiunto solo in un contesto multilaterale. Quello che stiamo facendo oggi è un passo avanti in situazione difficile”.

L’impegno dell’Italia

Nell’indicare il ruolo dell’Italia Draghi sottolinea. “Sono lieto di annunciare che l’Italia triplicherà l’impegno finanziario a 1,4 miliardi l’anno per i prossimi 5 anni per il fondo green sul clima”.

La rotta giusta

“Voglio ringraziare gli attivisti che ci mantengono sulla rotta giusta”, sottolinea ancora Draghi, “Molti dicono che sono stanchi del bla bla, io credo che questo summit sia stato pieno di sostanza. Abbiamo riempito di sostanza le parole”.

Credibilità dalle azioni

“Vogliamo essere giudicati da quello che faremo, non quello che diciamo”, commenta il premier nel concludere il G20 di Roma con un augurio rivolto al Regno Unito per “la miglior Cop 26″. “Questo vertice ha riempito di sostanza le nostre parole, la nostra credibilità dipende dalle nostre azioni”.

L’impegno del principe Carlo

“Agire rapidamente per evitare conseguenze disastrose sul clima”, ha detto il premier Mario Draghi, aprendo un evento a latere del G20 sul “Ruolo del settore privato nella lotta ai cambiamenti climatici”. Protagonista dell’iniziativa il principe Carlo d’Inghilterra. Sono grato al premier Draghi per aver riconosciuto l’importanza di certi temi e averli messi al centro di questo evento”, ha detto il principe Carlo al G20. “Abbiamo una responsabilità enorme nei confronti delle generazione di chi non è ancora nato”.

La Fontana di Trevi

I capi di stato e di Governo al centro di Roma con passaggio alla fontana di Trevi. I leader hanno nella mattina di sabato visitato la fontana con tradizionale lancio di una moneta di un euro coniata appositamente per il vertice con l’effige dell’uomo vitruviano di Leonardo, immagine simbolo del G20 italiano.

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