giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Vertenze e licenziamenti. I sindacati a Draghi: subito un incontro

I sindacati non ci stanno a rimanere in silenzio di fronte ai licenziamenti via mail delle multinazionali e chiedono un incontro urgente con il premier Draghi.

“Egregio Presidente, siamo a richiederle la convocazione di un incontro con lo scopo di realizzare una prima verifica sull’applicazione dell’intesa realizzata a Palazzo Chigi lo scorso 29 Giugno e sulla natura dei processi di riconversione e riorganizzazione in atto su tutto il sistema produttivo e manifatturiero, dei trasporti e logistico”. Sintetizzano in poche righe Cgil, Cisl e Uil, nella lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, firmata dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

 

Nuove proteste

Intanto Fiom Fim e Uilm hanno deciso di alzare di rimarcare il livello della protesta con uno sciopero di tutti i metalmeccanici: due ore di stop, che potranno essere effettuate fino a fine mese, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro.

 

Licenziamenti via mail

L’ondata di mini scioperi è stata decisa dopo che la multinazionale Gkn di Campi Bisenzio di Prato ha licenziando tutti e 422 dipendenti, con una mail. Altro esempio, di come il patto del 29 giugno per i sindacati non sia stato rispettato è la vicenda dei lavoratori della Whirlpool di Napoli dove il licenziamenti sono partiti a carico di 340 maestranze. Ci sono state manifestazioni, blocchi pacifici e limitati nel tempo di autostrada e ferrovia, ma novità positive per i lavoratori non ci sono state. In attesa di una svolta anche gli operai dell’Ex Ilva, i lavoratori sollecitano un piano industriale preannunciato dal ministro Giancarlo Giorgetti per l’acciaieria di Taranto. Per la Fiom l’ex Ilva è tornata in pareggio, nel mondo c’è una grande richiesta di acciaio ma la proprietà – anche con i maxi incentivi statali – ha messo inspiegabilmente in cassa integrazione i lavoratori.

Situazione di stallo anche per la vertenza Alitalia. La nuova compagnia di bandiera “Ita” che dovrebbe prendere il volo a metà ottobre con una miniflotta di 52 aerei e meno di 3mila dipendenti: degli oltre 10.500 lavoratori sono in oltre 7mila a non avere ancora idee chiare per il futuro.

 

Verificare il Patto

Situazioni complesse che si trascinano da anni ma per il sindacati il patto con il Governo doveva portare ad altri risultati.

“Bisogna far rispettare l’avviso comune del 29 giugno”, sottolinea il leader della Cisl Luigi Sbarra, “che impegna le aziende ad utilizzare gli ammortizzatori, contratti di solidarietà e intese sulla riduzione dell’orario prima di qualsiasi licenziamento”.

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