Tra raid, telefonate ad alta tensione e nuove misure economiche ieri è stata una giornata densa di dichiarazioni politiche e sviluppi militari. Parlando al forum “Tutti per la vittoria!” organizzato dal Fronte Popolare Panrusso, Putin ha accusato l’Occidente di ignorare i propri problemi interni per finanziare Kiev. Ha sottolineato come i droni donati dalla coalizione interna abbiano distrutto equipaggiamenti nemici per un valore superiore a due miliardi di dollari, invitando i contribuenti occidentali a “riflettere su come vengono spesi i loro soldi”. “Se continueranno a perseguire politiche antirusse”, ha dichiarato, “peggio per loro”. Putin ha anche citato la storia dei rapporti con gli Stati Uniti, ricordando il sostegno russo alla Guerra d’Indipendenza americana e alla causa nordista durante la Guerra Civile. Un richiamo simbolico per sostenere che “in passato esistevano basi comuni”, mentre oggi il dialogo è quasi inesistente. Intanto la situazione umanitaria in Ucraina resta drammatica. A Kharkiv, almeno due persone sono rimaste ferite in un attacco notturno con droni russi, tra cui una bambina di tre mesi. Più gravi le conseguenze in un altro raid nel distretto di Bogodukhov, dove un bambino di otto anni è stato ucciso mentre viaggiava in un’auto civile. Altri cinque civili sono morti nelle regioni di Donetsk e Kherson, mentre a Mykolaiv è stato colpito il porto fluviale, causando danni materiali ma nessuna vittima.
Zelensky: “Superiorità Mar Nero risultato storico”
In un messaggio video diffuso ieri, Zelensky ha celebrato la Giornata delle Forze Navali ucraine e ha premiato i militari protagonisti della riconquista dell’Isola dei Serpenti. “Abbiamo respinto la flotta russa nelle baie orientali”, ha affermato. Secondo il presidente, il controllo ucraino delle rotte marittime rappresenta “un successo di tutto il popolo”. Zelensky ha anche annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro schemi finanziari russi, in particolare legati all’uso di criptovalute. Secondo Kiev, una sola azienda russa avrebbe movimentato miliardi di dollari dall’inizio dell’anno per finanziare il complesso militare-industriale.
Attacco a flotta russa a Novorossiysk
Nella notte tra sabato e domenica, la città portuale di Novorossiysk, nel Mar Nero, è stata colpita da un attacco congiunto di droni aerei e marini. Secondo fonti locali, l’allarme è durato diverse ore e il sistema di difesa aerea è entrato in funzione. Le autorità hanno chiuso temporaneamente il lungomare. Le conseguenze dell’attacco non sono ancora state chiarite, ma si tratta di un nuovo segnale della crescente capacità offensiva di Kiev nella regione. Nel frattempo, Mosca ha affermato di aver abbattuto 120 droni ucraini in varie regioni russe, tra cui Bryansk, Kursk, Oryol, Belgorod e Tula. Kiev, da parte sua, ha denunciato nuovi attacchi russi contro le città di Kharkiv e Mykolaiv.
Telefonate Trump-Zelensky, e Putin-Macron
Il presidente ucraino ha descritto la telefonata di ieri con Donald Trump come “la migliore finora”. Secondo Zelensky, la discussione si è concentrata sulla difesa aerea e sulla consegna dei sistemi Patriot, “chiave contro le minacce balistiche”. Dal lato opposto, Trump ha commentato negativamente il recente colloquio (senza esito) con Putin: “Vuole andare fino in fondo e continuare a uccidere”. La Casa Bianca – riferiscono fonti anonime – starebbe ora valutando un nuovo inasprimento delle sanzioni contro Mosca. Parallelamente il Cremlino ha definito “significativa” la conversazione telefonica avvenuta martedì scorso tra Putin e Macron, pur senza fornire dettagli. Il ministro degli Esteri Lavrov ha elogiato la disponibilità di Putin al dialogo, definendolo “un uomo educato” che non rifiuta mai il confronto. La portavoce del ministero, Maria Zakharova, ha invece lamentato che Washington abbia rinviato il terzo round negoziale tra Russia e Stati Uniti, anche se ha confermato che i contatti diplomatici restano aperti. Due precedenti incontri si sono già svolti a Istanbul, incentrati sul ripristino delle attività delle ambasciate e sulla rimozione dei cosiddetti “elementi di disturbo” nelle relazioni bilaterali. Mosca auspica che il terzo incontro avvenga presto.
Tajani: “Soluzione difficile”
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervenendo ieri al forum in Masseria, ha dichiarato che una soluzione al conflitto appare “molto difficile prima della fine dell’anno”. Secondo Tajani, Putin non mira al cessate il fuoco e non vuole Zelensky al potere. Inoltre, la presenza di oltre un milione di soldati russi – pagati meglio degli operai – renderebbe una ritirata militarmente e socialmente insostenibile. Quanto alle sanzioni, Tajani ha ribadito: “Non sono un fan, ma se Putin non vuole la pace, vanno rafforzate”.