Con l’ondata di calore che continua a stringere l’Italia in una morsa infuocata, il Ministero della Salute ricorda come, dal 26 maggio, sia pienamente operativo il Sistema nazionale per la prevenzione degli effetti negativi delle ondate di calore. Si tratta di un pacchetto coordinato di misure studiato per proteggere soprattutto le persone più fragili: dai bollettini meteo-sanitari giornalieri – con previsioni fino a 72 ore e un livello di rischio da 0 a 3 per 27 città italiane – al monitoraggio in tempo reale della mortalità (SiSMG), fino al numero verde 1500, attivo dal 23 giugno (lun-sab 9–17), che offre informazioni di prevenzione e assistenza. Completa il quadro la campagna ‘Proteggiamoci dal caldo’, che indica dieci semplici regole per difendersi dall’afa. Nel primo giorno di luglio, però, il termometro continua a salire insieme all’elenco delle vittime. Nel Palermitano una donna cardiopatica di 53 anni si è accasciata su un marciapiede arroventato e non si è più rialzata; a San Lazzaro di Savena un operaio è morto mentre lavorava all’aperto; a Tezze sul Brenta due colleghi sono stati colti da malore dentro una cisterna satura di vapori e alta temperatura, e uno di loro, intubato, lotta ora in coma all’ospedale di Bassano del Grappa; infine, a Milano una turista cinese di 66 anni è stata soccorsa in codice giallo dalla Terrazza del Duomo, colta da disidratazione mentre ammirava la città.
Ricoveri
Non sorprende, dunque, che i pronto soccorso siano presi d’assalto: secondo la Società italiana di medicina di emergenza-urgenza (Simeu), gli accessi sono aumentati dal 5 al 20% nelle aree più calde e nelle località turistiche, con malori soprattutto tra anziani e pazienti cronici, per i quali il caldo può aggravare patologie preesistenti e scatenare crisi acute. Oggi ben 18 città italiane sfoggiano il ‘bollino rosso’ (rischio massimo), con l’ultimo ingresso di Campobasso, mentre Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono in allerta da oltre una settimana. Per rinforzare il Sistema, il Ministero sta estendendo il monitoraggio degli accessi in Pronto Soccorso e ha istituito un tavolo interistituzionale con Protezione Civile, Inail, Regione Lazio e altri enti per garantire un’azione coordinata su tutto il territorio. Contemporaneamente, potenzia l’assistenza sul territorio e l’informazione alla popolazione, in collaborazione con Regioni, farmacie e reti di prossimità, per prendersi cura di chi è più esposto al sole.
Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della Sanità invita a poche, semplici precauzioni: evitare l’esposizione nelle ore centrali (11–16), mantenere freschi gli ambienti domestici, rinfrescare spesso il corpo con docce o ventilatori e controllare attentamente le persone vulnerabili. Perché, in un’estate segnata da un caldo senza precedenti, la prevenzione resta l’unica arma davvero efficace per salvare vite.