sabato, 15 Febbraio, 2025
Esteri

Il Cremlino: “Invenzioni blasfeme” e attacca Mattarella. Meloni: offesa l’intera Nazione, solidarietà mia e del Governo al presidente della Repubblica

Vance: Usa e Ue nella stessa squadra. Intensa attività diplomatica alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. La Russia ha colpito la centrale di Chernobyl con un drone.

Il presidente della Repubblica è “assolutamente sereno e rimanda alla lettura del testo pronunciato a Marsiglia”. È quanto filtra dal Quirinale dopo l’attacco a Sergio Mattarella da parte della portavoce del ministero degli esteri russo.

L’attacco polemico della Russia

A innescare il caso diplomatico le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riferisce la Tass, ha definito come “invenzioni blasfeme” le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un discorso all’università di Marsiglia la scorsa settimana aveva paragonato la Russia al Terzo Reich nazista per il suo attacco all’Ucraina.

Meloni: offesa l’intera Nazione

“Gli insulti della portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha definito ‘invenzioni blasfeme’ le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, offendono l’intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta”, Cosi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sottolinea il suo disappunto verso le provocatorie osservazioni del Cremlino verso Mattarella, “Esprimo la mia piena solidarietà, così come quella dell’intero Governo, al Presidente Mattarella, che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell’aggressione perpetrata ai danni dell’Ucraina”.

I negoziati Trump-Putin

Dopo aver concordato mercoledì, nel corso di un incontro telefonico con Trump, della necessità di iniziare “immediatamente” i negoziati sulla pace in Ucraina, giovedì Putin ha espresso, tramite il suo portavoce Dimitry Peskov, di volere un incontro di persona “in tempi abbastanza rapidi”. E non solo per un “dibattito approfondito” riguardo alla pace in Ucraina, ma su tutta “sicurezza del continente europeo” e sulle “preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza”. “I capi di Stato hanno molto da dirsi”, ha detto Peskov ai giornalisti, “ci sono molti argomenti all’ordine del giorno”.

Su un possibile incontro, Putin sarebbe ben lieto di accogliere Trump e tutti i leader stranieri per la celebrazione il prossimo 9 maggio per l’80mo anniversario del Giorno della Vittoria contro il nazifascimo, “se vi fossero Paesi, e in particolare Paesi importanti, che decidano di condividere con noi la gioia di questa vittoria e il significato di questo giorno”, ha concluso Peskov. Donald Trump da parte sua ha indicato Riad come luogo di un possibile incontro, idea che secondo l’agenzia interfax potrebbe essere accolta favorevolmente da Putin; l’Arabia Saudita, da parte sua, ha già confermato la sua disponibilità. Da una parte il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è stato il primo leader straniero che Trump ha chiamato dopo il suo insediamento. Dall’altra Putin ha dichiarato lo scorso settembre di essere grato a bin Salman per aver contribuito a organizzare il più grande scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia dai tempi della Guerra Fredda.

Ucraina e Europa al tavolo

L’Ucraina parteciperà ai negoziati “in un modo o nell’altro”, ma con gli Stati Uniti Mosca manterrà un canale diplomatico differente; e “per quanto riguarda la partecipazione dell’Europa, non è ancora chiaro il formato di un possibile processo di negoziazione. Pertanto, è prematuro parlarne”, secondo il Cremlino. Trump e Putin, spiega Peskov, non ne hanno neanche parlato, nella conversazione di oltre un’ora di mercoledì; pertanto “gli europei dovranno probabilmente parlare con Washington per chiedere un posto” al tavolo delle trattative. Questione a cui ha risposto il vicepresidente Usa, J.D. Vance, a margine dei lavori della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ai giornalisti: L’Europa sarà coinvolta nei negoziati tra Usa e Russia, “Certamente lo sarà, certamente”.

Conferenza di Monaco

Intanto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, diversi esponenti europei e rappresentanti dell’Unione Europea hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina e sottolineato l’importanza di un approccio multilaterale per qualsiasi negoziato di pace. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato che l’UE non accetterà alcun accordo che preveda concessioni territoriali da parte di Kiev, sottolineando che “la sovranità e l’integrità dell’Ucraina non sono negoziabili”. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha insistito sulla necessità di mantenere la pressione su Mosca attraverso sanzioni e aiuti militari all’Ucraina, evidenziando che qualsiasi processo di pace deve includere direttamente il governo ucraino. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno ribadito l’impegno dei loro paesi nel sostenere Kiev, con Macron che ha avvertito che un negoziato senza la partecipazione dell’Ucraina rischierebbe di legittimare le aggressioni russe. L’Unione Europea, dunque, si è schierata compatta a favore di un processo di pace che rispetti il diritto internazionale e le aspirazioni ucraine, respingendo qualsiasi ipotesi di compromesso imposto da Washington e Mosca senza il consenso di Kiev.

Zelensky: quali garanzie?

“Vogliamo essere nella Nato? Sì. Ma per la parola Nato? No, per le garanzie di sicurezza”, ha spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri in conferenza stampa a Monaco. Se “l’America di oggi e il presidente Trump non sono pronti a parlare della Nato” allora rimane da discutere quali garanzie di sicurezza militare vengono date all’Ucraina. L’Ucraina non esclude di vedersi costretta a cambiare la propria posizione, ha detto il presidente ucraino, ma non è chiaro quali saranno i parametri per il mantenimento della pace, dell’esercito ucraino, e delle missioni straniere.

Attacchi su Chernobyl e Zaporizhzhia

Nel frattempo, la situazione sul campo rimane tesa: un drone russo con una “testata altamente esplosiva” ha colpito l’area dell’impianto di Chernobyl, causando incendi in alcune zone vicine alla centrale, alimentando timori di possibili incidenti radiologici. Le autorità ucraine stanno monitorando attentamente la situazione e hanno rafforzato le misure di sicurezza nell’area, ma non sembra esserci motivo di timori. Dall’altra parte, un attacco ucraino ha causato “danni gravi” alle apparecchiature della centrale termoelettrica di Zaporizhzhia con ripercussioni sulla fornitura di energia elettrica a 50.000 persone. “Non ci sono vittime né feriti tra il personale e i civili”, affermano le autorità filorusse della zona, aggiungendo che “I tecnici sono al lavoro per ripristinare la fornitura”.

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