venerdì, 27 Dicembre, 2024
Società

Meloni e il vertice G7: Medio Oriente, soluzione diplomatica ancora possibile

Conflitto in evoluzione. L'aviazione israeliana pronta a rispondere all'Iran. Nuovi scontri tra esercito e Hezbollah

Preoccupazione per l’inasprirsi del conflitto ma anche tutte le iniziative possibili per definire una soluzione diplomatica. Dal Consiglio dei ministri alla riunione dei leader del G7 il premier Giorgia Meloni sottolinea come sia in atto uno sforzo dell’Italia per giungere ad un cessate il fuoco in Medio Oriente. L’obiettivo è evitare ulteriori prove di forza militari tra Israele e Iran. Con una attenzione particolare alla evoluzione del conflitto in atto in Libano.

Impegno diplomatico

“L’Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7. Ho convocato per una riunione a livello dei leader”, ha annunciato ieri mattina Giorgia Meloni nel suo intervento in apertura del Consiglio dei ministri.

“Nel condannare l’attacco iraniano a Israele”, ha fatto ancora presente il premier, “abbiamo condiviso la profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lanciato un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation”.

Le decisioni del G7

“In uno scenario in costante evoluzione”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine della riunione tra i leader del G7, presieduta da Giorgia Meloni, “è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese”.

Possibile evitare l’escalation

“Nell’esprimere forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore”, puntualizza il comunicato del G7, “è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell’interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile. I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto”.

Riunione permanente

“Il tavolo di Governo”, ha fatto poi presente nel corso del Cdm il premier, riferendosi al vertice tenuto martedì sera per discutere la situazione in Medio Oriente, “è stato convocato in forma permanente per monitorare costantemente l’evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie”. Alla riunione hanno partecipato, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento da remoto, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario Alfredo Mantovano e, in collegamento, Luca Ferrari, ambasciatore d’Italia in Israele.

La risposta di Tel Aviv

Se da un lato Governo Italiano e leader del G7 puntano ad un cessate il fuoco ieri le notizie in arrivo dalle zone di guerra erano di altro segno. L’aviazione israeliana ha annunciato di essere pronta “a rispondere all’Iran”. Nuovi raid aerei, inoltre, sono stati messi a segno dall’esercito israeliano in Libano.. L’Idf ha reso noto che la 98ma divisione è impegnata in combattimenti ravvicinati con miliziani di Hezbollah e ha diretto attacchi aerei contro uomini armati e postazioni del gruppo terroristico. L’unità di commando Egoz della divisione ha distrutto una postazione del gruppo sciita, tra cui un lanciarazzi e un deposito di esplosivi, nel corso delle operazioni l’aeronautica militare israeliana ha colpito più di 150 siti di Hezbollah. Ieri sera inoltre l’esercito israeliano ha pubblicato nuovi video dei commando in azione nel libano meridionale, dopo aver lanciato un’operazione di terra tra lunedì e martedì. Conflitto in evoluzione. L’aviazione israeliana pronta a rispondere all’Iran. Nuovi scontri tra esercito e Hezbollah

Meloni e il vertice G7: Medio Oriente, soluzione diplomatica ancora possibile

Preoccupazione per l’inasprirsi del conflitto ma anche tutte le iniziative possibili per definire una soluzione diplomatica. Dal Consiglio dei ministri alla riunione dei leader del G7 il premier Giorgia Meloni sottolinea come sia in atto uno sforzo dell’Italia per giungere ad un cessate il fuoco in Medio Oriente. L’obiettivo è evitare ulteriori prove di forza militari tra Israele e Iran. Con una attenzione particolare alla evoluzione del conflitto in atto in Libano.

Impegno diplomatico

“L’Italia continuerà a impegnarsi per una soluzione diplomatica, anche in qualità di presidente di turno del G7. Ho convocato per una riunione a livello dei leader”, ha annunciato ieri mattina Giorgia Meloni nel suo intervento in apertura del Consiglio dei ministri.

“Nel condannare l’attacco iraniano a Israele”, ha fatto ancora presente il premier, “abbiamo condiviso la profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lanciato un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation”.

Le decisioni del G7

“In uno scenario in costante evoluzione”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, al termine della riunione tra i leader del G7, presieduta da Giorgia Meloni, “è stato convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni a livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese”.

Possibile evitare l’escalation

“Nell’esprimere forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore”, puntualizza il comunicato, “è stato ribadito che un conflitto su scala regionale non è nell’interesse di nessuno e che una soluzione diplomatica risulta ancora possibile. I leader hanno concordato di mantenersi in stretto contatto”.

Riunione permanente

“Il tavolo di Governo”, ha fatto presente nel corso del Cdm il premier riferendosi al vertice tenuto martedì sera per discutere la situazione in Medio Oriente, “è stato convocato in forma permanente per monitorare costantemente l’evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie”. Alla riunione hanno partecipato, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento da remoto, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario Alfredo Mantovano e, in collegamento, Luca Ferrari, ambasciatore d’Italia in Israele.

La risposta di Tel Aviv

Se da un lato Governo Italiano e leader del G7 puntano ad un cessate il fuoco ieri le notizie in arrivo dalle zone di guerra erano di altro segno. L’aviazione israeliana ha annunciato di essere pronta “a rispondere all’Iran”. Nuovi raid aerei, inoltre, sono stati messi a segno dall’esercito israeliano in Libano.. L’Idf ha reso noto che la 98ma divisione è impegnata in combattimenti ravvicinati con miliziani di Hezbollah e ha diretto attacchi aerei contro uomini armati e postazioni del gruppo terroristico. L’unità di commando Egoz della divisione ha distrutto una postazione del gruppo sciita, tra cui un lanciarazzi e un deposito di esplosivi, nel corso delle operazioni l’aeronautica militare israeliana ha colpito più di 150 siti di Hezbollah. Ieri sera inoltre l’esercito israeliano ha pubblicato nuovi video dei commando in azione nel libano meridionale, dopo aver lanciato un’operazione di terra tra lunedì e martedì.

Guterres “persona non grata”

Colpo di scena anche sul piano delle relazioni diplomatiche.

Israele dichiara il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “persona non grata” nel paese”.

In una nota il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz vieta così l’ ingresso del capo dell’Onu nel Paese. “Chiunque non riesca a condannare inequivocabilmente l’odioso attacco dell’Iran contro Israele non merita di mettere piede sul suolo israeliano. Questo è un segretario generale anti-Israele che presta sostegno a terroristi, stupratori e assassini” si legge.

Guterres si era detto “estremamente preoccupato” per l’escalation del conflitto in Libano, chiedendo “un cessate il fuoco immediato” e che “una guerra totale deve essere evitata a tutti i costi e la sovranità e l’integrità territoriale del Libano devono essere rispettate”. Poi dopo l’attacco dell’Iran in Israele ha condannato “l’ampliamento del conflitto in Medio Oriente, con un’escalation dopo l’altra. Questo deve finire. Abbiamo assolutamente bisogno di un cessate il fuoco”.

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