venerdì, 29 Marzo, 2024
Economia

Riforma fiscale. Premi ai virtuosi, comprensione per chi è in difficoltà

Qualcosa si muove nel rapporto tra Stato è contribuenti. Secondo una prima bozza di riforma ci sarà un riconoscimento per quei cittadini ligi al dovere di pagare le tasse, nel contempo lo Stato nei suoi accertamenti cambierà “paradigma” evitando di considerare le persone come potenziali evasori non ancora colti sul fatto. La chiave mediatica per presentare la riforma è quella di un nuovo

“Patto fiscale” in un’ottica di reciproco impegno tra Stato e cittadini basato su un meccanismo di premialità. Le prime 20 pagine della bozza di proposta di riforma del fisco è stata redatta dalle commissioni Finanze di Camera e Senato in vista della chiusura dei lavori prevista per oggi 30 giugno.
In alcuni passaggi del documento si indica la strada maestra del “Patto”, ossia che: “la riforma fiscale deve cogliere l’occasione per innestare in modo deciso e irreversibile un cambio di paradigma nei rapporti tra amministrazione fiscale e contribuente”.

Il cittadino leale verrà tutelato con la “riduzione dei termini di controllo e accertamento e dei tempi di rimborso fiscale”.

Anche l’apparato sanzionatorio sarà rimodulato, e “dovrebbe esplicitamente escludere i casi di omesso versamento per errore o per grave carenza di liquidità”
Quindi lo Stato vuole dimostrare di essere saggio così da un lato premia ma dall’altro prova a capire cosa non va prima di fa scattare le sanzioni.

Quindi secondo la bozza lo Stato deve rinunciare a vedere nel contribuente un “evasore che ancora non è stato scoperto”, al contempo però i controlli saranno moltiplicati e migliorati, d’altronde oggi il fisco riesce in modo telematico ad arrivare ovunque. Lo Stato sarà più efficiente migliorando “non solo quelli relativi all’amministrazione finanziaria ma anche quelli inerenti l’efficiente utilizzo delle risorse pubbliche raccolte con la tassazione”. Se il ciclo virtuoso si chiuderà lo Stato avrà il beneficio di avere cittadini contribuenti scrupolosi e, questi ultimi, avranno, “il beneficio collettivo che deriva dal pagamento dei tributi in termini di erogazione di beni e servizi pubblici”. La bozza sarà la base della discussione. Ora si tratta di capire quando verrà alla luce la riforma e, se davvero, le premesse saranno rispettate.

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