mercoledì, 24 Aprile, 2024
Società

50 anni di Caritas. Papa Francesco: vicini ai più deboli

Cinquanta candeline per la Caritas. Il 2 luglio 1971, nasceva il sodalizio cattolico, una venuta al mondo negli stessi anni in cui veniva pubblicato il documento di base della catechesi, e promulgato il nuovo Messale romano. “Tutte scelte legate al Concilio Vaticano II che hanno connotato il cammino della Chiesa italiana”, scrive la Caritas, “e che tuttora in modo rinnovato devono qualificarlo.

Questa ricorrenza cade in un momento caratterizzato dalla pandemia, che, oltre a metterci tutti a dura prova, sta davvero cambiando il mondo e accelerando quel cambio d’epoca, più volte segnalato da papa Francesco, in cui ci troviamo anche specificamente come Chiesa italiana, pure se ne vediamo con fatica i contorni”.

Nel percorso per il 50° di Caritas Italiana si sono svolti due eventi che hanno coinvolto le 218 Caritas diocesane. Il primo incontro si è tenuto alla Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma con un momento di preghiera che ha ripercorso attraverso testimonianze i 50 anni di storia di Caritas Italiana, a partire dai ricchi frutti del Concilio Vaticano II. Iniziativa che ha visto la partecipazione del cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis.

“In questo percorso Papa Francesco ci ha fornito una bussola”, ricorda la Caritas, “nel suo discorso alla Chiesa italiana di sei anni fa a Firenze, in cui soprattutto riproponeva con forza due impegni decisivi per la Chiesa e per la Caritas: ‘l’inclusione sociale dei poveri, che hanno un posto privilegiato nel popolo di Dio, e la capacità di incontro e di dialogo per favorire l’amicizia sociale nel vostro Paese, cercando il bene comune’.

Di recente, inoltre, il Pontefice, sottolinea la Caritas, è tornato ad indicare anche lo strumento per attuare oggi il Concilio in questo cambio di epoca: il sinodo della Chiesa italiana: “Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare”.

Come la Caritas si inserirà nel cammino sinodale? Come contribuirà a delinearlo e poi ad attuarlo in sinergia con le altre dimensioni pastorali della Chiesa? “Dentro questa cornice”, commenta la Caritas, “si inserisce il percorso biennale che ha preso il via nell’ ottobre 2019 e che è stato pensato inclusivo e coinvolgente di tutti gli organi e livelli di azione della Caritas: Presidenza, Consiglio nazionale, Gruppi nazionali, Delegazioni regionali, Caritas diocesane e personale di Caritas Italiana”. Un cammino progressivo per rispondere, con metodo fortemente partecipativo, alle nuove sfide, in forme “consone ai tempi e ai bisogni”.

“Si tratta in altri termini”, prosegue la Caritas in occasione dei 50 anni di Fondazione, “di far emergere la capacità di Caritas Italiana di cogliere le tendenze culturali, sociali e politiche, innervandole di Vangelo in modalità creativa e di confine, e in qualche modo anticipatoria”.

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