venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Zingaretti (Pd): “Governo di svolta o voto”

La delegazione del Pd guidata dal segretario Nicola Zingaretti è giunta al Quirinale per la seconda giornata di consultazioni. Della delegazione del Pd fa parte anche l’ex premier Paolo Gentiloni. Nella delegazione anche i capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci e la vicesegretaria Paola De Micheli.

Il Presidente Sergio Mattarella con Nicola Zingaretti

“Abbiamo espresso al Capo dello Stato la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza per dare vita a un governo nel segno della discontinuità. Riteniamo utile provare a dare vita a un esecutivo di svolta”. “Non un governo a qualsiasi costo, quello che serve è un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo e solido e un’ampia base parlamentare che possa dare speranza agli italiani” ha detto Zingaretti.

Dare vita a un governo “per noi non è una scelta facile, anche a causa dell’eredità pesante che ci ha lasciato il precedente governo, della distanza politica che ci segna con alcune forze, in particolare il M5S protagonista dell’esperienza del governo Conte. Ma siamo preoccupati delle difficoltà enormi della nostra economia”.

“Riteniamo utile provare a dare vita a un governo di svolta e abbiamo indicato al Presidente i primi non negoziabili principi a cui il nuovo governo dovrebbe rifarsi, tra cui la chiara e indiscussa scelta europeista e l’impegno a costruire una Europa profondamente rinnovata all’insegna dello sviluppo, lavoro e solidarietà, il pieno riconoscimento e difesa della democrazia rappresentativa a partire dal valore della centralità del Parlamento, una svolta radicale delle scelte economiche e di sviluppo, evitare ulteriori inasprimenti fiscali a partire da quello dell’Iva, una svolta infine con l’Ue nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori rispetto ai decreti che si sono approvati in questa legislatura”.

Poi prosegue: “Se non dovessero esistere le condizioni per un governo di svolta lo sbocco naturale della crisi sarebbe il voto”. (Italpress)

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