sabato, 27 Aprile, 2024
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Intelligence, Talia: “Algoritmi mediano il mondo ed hanno potere di apprendere ed influenzare”

“L’informatica ha un impatto nella vita delle persone e l’algoritmo è l’agente politico trasformativo più importante del XXI secolo. I calcolatori sono stati inventati negli anni ’40 ed oggi sono gli oggetti intelligenti più diffusi nel mondo. Le prime tracce di algoritmi però risalgono addirittura a 3000 anni fa. Questo dimostra che le conoscenze antiche producono nuovi risultati, che, come nella maggior parte dei casi, sono imprevedibili anche da coloro che hanno cercato di metterle in pratica”.

Domenico Talia, Professore dell’Università della Calabria, ha tenuto una lezione dal titolo “Dall’Algoritmo definitivo all’Algoritmo Democratico” nel corso del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

Talia ha iniziato il suo intervento richiamando il pensiero di uno dei più grandi filosofi del ‘900, Martin Heidegger, il quale affermava che “le conseguenze della tecnologia sono tutt’altro che tecnologiche”

“Oggi gli algoritmi mediano il mondo esterno e producono un nuovo modo di pensare, ma il loro potere di influenza è in gran parte ancora sconosciuto e sottovalutato. Esistono algoritmi in grado di apprendere, come nel caso del Machine Learning, da grandi quantità di dati, che consentono attività predittive e sono capaci di compiere ragionamenti induttivi ossia da casi particolari riescono a creare regole generali. Sebbene questo pone problemi sociali e politici importanti, poiché il funzionamento degli algoritmi di Deep Learning a volte non è conosciuto”. “A Detroit – ha ricordato – nel 2019 venne arrestato ingiustamente Robert Julian-Borchak William sulla base di una previsione fatta da un algoritmo programmato su base statistica, influenzato dall’idea che le persone di pelle nera delinquono molto di più rispetto alle alle persone di pelle chiara”.

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