giovedì, 28 Marzo, 2024
Medico di base
Salute

Salute: un diritto per tutti

Il divario di prestazioni sanitarie tra Regioni del Nord e del Sud è inaccettabile. Servono correttivi urgenti. Lo dice a chiare lettere Lorenzo Latella, membro della Direzione Nazionale di “Cittadinanzattiva”, organizzazione, fondata nel 1978, che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza.

Lorenzo Latella
Lorenzo Latella

Quale è il suo giudizio complessivo sul Sistema Sanitario Nazionale?
“Il nostro sistema sanitario continua ad essere tra i migliori al mondo, anche se presenta una serie di criticità che vanno affrontate al più presto. Mi riferisco, in particolare, al divario degli standard di qualità delle prestazioni sanitarie offerte dalle Regioni del Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno. Questo aspetto richiede un intervento urgente, perché, di fatto, pone in essere una inaccettabile disparità di trattamento dei cittadini a seconda della loro appartenenza territoriale”.

È favorevole o contrario ad un ritorno ad un sistema centralizzato, limitando le prerogative delle Regioni?
“Non sono per un ritorno al sistema precedente la Riforma del titolo V della Costituzione, ma per l’adozione di correttivi rispetto a quello attuale. Ciò per un motivo molto semplice: un impianto totalmente centralizzato non terrebbe nella giusta considerazione le peculiarità di un territorio rispetto ad un altro”.

In che senso?
“Ricorda il decreto Balducci (decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” convertito in Legge 8 novembre, n. 189) sui punti nascita? Conteneva criteri molto stringenti che, però, andavano a cozzare con le caratteristiche proprie di alcune realtà territoriali che, pur non raggiungendo i numeri richiesti dal provvedimento in questione, non andavano private di quelle strutture. Ecco perché insisto per correttivi all’attuale sistema, piuttosto che per un ritorno all’antico che non salvaguarderebbe questi casi”.

Cosa pensa delle nomine dei dg delle Asl gestite dalla politica regionale?
“La politica deve rimanere fuori dalla sanità. L’unico criterio da seguire deve essere quello della meritocrazia attraverso i concorsi pubblici che, per definizione, assegnano i posti disponibili ai migliori concorrenti”.

La cosiddetta malasanità dipende solo da errori dei medici?
“Assolutamente no. Ci sono dei casi in cui emerge la cosiddetta responsabilità professionale del personale sanitario ma il problema della cosiddetta malasanità è molto più complesso. Nel senso che vi rientrano i criteri di gestione, la carenza di personale, ormai cronica, ed anche l’educazione dei cittadini che vanno adeguatamente formati. Il sistema sanitario è un universo molto complesso che richiede competenza, abnegazione e collaborazione da parte di tutte le componenti, ivi compresi gli utenti”.

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