giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Settimana ad alto rischio. Nasce il gruppo auto Stellantis, sindacati e Federmeccanica in lite su contratto e salari, mentre sul Governo incombe le crisi

Si apre una settimana ad alto rischio per la concentrazione di temi economici, sindacali e politici. Il 16 gennaio nasce il super gruppo automobilistico Franco-italiano, Stellantis; mentre martedì e mercoledì torna lo spinoso confronto tra sindacati e Federmeccanica sul rinnovo dei contratti. Situazioni nuove che sollecitano l’impegno del Governo che, invece, è preso da segnali di rottura che si moltiplicano ora dopo ora. Iniziamo con l’addensarsi dei problemi e le potenzialità di un settore strategico per il Paese, come quello dell’automotive, che vedrà in gennaio un mese di svolta. Se le fusioni seguiranno il loro corso, (il piano di investimenti della Fca tocca i 5 miliardi), sul fronte sindacale, invece, le trattative rimangono in salita e difficili da portare a termine in tempi brevi. La settimana, infatti, vedrà il ritorno al confronto tra Federmeccanica e sindacati di categoria. La Fiom-Cgil, in questo scenario è la più intransigente nel rivendicare aumenti salariali, assunzioni e stabilizzazioni di lavoratori, piani di sicurezza, e formazione. Tuttavia la Federazione apre anche uno spiraglio dando atto a Federmeccanica di aver mostrato la volontà di rilanciare il confronto. Si tratta, tuttavia, di un auspicio perché nei fatti la trattativa da mesi non ha fatto progressi. Gli incontri tenuti a novembre hanno confermato solo le distanze ad iniziare dal tema più scottante che è quello degli aumenti salariali. Dicembre ha portato qualche messaggio di pace tra i contendenti ma la situazione è rimasta di tregua con molti sospetti, non solo tra Federmeccanica e sindacati, ma tra questi ultimi e il Governo che finora ha taciuto. Un silenzio che non piace alla Fiom-Cgil perché ci sono di mezzo i fondi del Recovery Fund che in parte andranno a sostegno del settore manifatturiero e meccanico. Lapidario il giudizio della segretaria nazionale della Federazione italiana operai metalmeccanici, Francesca Re David che rimprovera al Governo il non coinvolgimento dei sindacati sul Recovery come, invece, ricordano sta avvenendo in Germania. “Sul futuro non si ragiona con i sindacati. Non ci considerano un interlocutore sulle scelte da fare, veniamo chiamati solo quando creiamo mobilitazione. E invece dovremmo ragionare”, fa sapere con disappunto l’esponente sindacale. In questa situazione Confindustria propone le stesse critiche, sottolineando come il Governo abbia escluso gli industriali dalle scelte sul futuro dell’economia del Paese. Per sindacati e imprese quindi il vero assente è l’Esecutivo che finora ha dedicato più tempo a risolvere le tensioni politiche interne che a realizzare un confronto con le parti sociali e imprenditoriali. La settimana che si apre scioglierà alcuni nodi. Martedì e mercoledì riprenderà la trattativa tra Sindacati e Federmeccanica, con la posizione sindacale di vedere prima le concessioni di Federmeccanica, “dopo questi incontri valuteremo”, osservano i sindacati. Fermeccanica invece per ora tace non scoprendo le carte, anche in attesa di sapere quali progetti del Recovery Fund saranno finanziati. Ancora più distante appare il Governo nel clima di incertezza e perenne braccio di ferro tra il premier Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, l’Esecutivo per ora non ha tempo per entrare in altre questioni, che pure sono valutate come strategiche per il futuro del Paese.

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