martedì, 19 Marzo, 2024
Salute

Bassetti puntualizza sui tamponi a scuola. Sui media e in politica intanto è delirio

Il Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Genova, Matteo Bassetti, nell’augurare un buon inizio di scuola a tutti gli studenti e gli insegnanti ha riportato una sua riflessione su Facebook in merito al futuro che ci aspetta. Un inverno rigido oltre che epidemico che merita qualche analisi in avanti.

Il post recita così: 
Alcuni italiani (purtroppo molti) non hanno capito che se si hanno sintomi respiratori (tosse, febbre, naso che cola, malessere generale) bisogna stare a casa e non andare in giro o a lavorare. E invece c’è qualcuno che con questi sintomi va addirittura a fare assistenza sanitaria, senza le adeguate protezioni, agli anziani o anche in ospedale (ho la prova di quello che dico da alcuni contagi avvenuti recentemente). Questa dovrebbe essere la prima regola di convivenza civile al tempo della pandemia. E’ importante che ne sottolineiamo l’importanza, altrimenti qualcuno pensa che l’unica cosa importante sia la mascherina e con quella possiamo fare tutto.
Si ribadisce quindi importanza dello stare a casa quando qualcosa non va (sintomi simili alla influenza stagionale), della mascherina (quando serve), del distanziarsi dagli estranei e del lavarsi spesso e bene le mani.
La seconda osservazione è relativa alla quarantena.
La Francia ha approvato i 7 giorni. A questo punto anche noi dovremmo adeguarci, magari con una soluzione di compromesso: 10 giorni senza tampone oppure 7 giorni con tampone per poterla finire. Speriamo che il ministero cambi questa regola.
La terza osservazione è quella relativa alla necessità del doppio tampone negativo per poter essere “liberati” da una gabbia burocratico-sanitaria inutile. Le regole internazionali sono molto chiare. Basterebbe leggere i documenti OMS e CDC. Anche qui dovremmo cambiare per evitare di continuare a “segregare” gente per periodi troppo lunghi e probabilmente inutili.
Occorre ottimizzare le risorse tendendo alla semplificazione.

Questo mentre l’Oms chiede a tutti di rinunciare di salutarci con il gomito, dopo averlo fatto per sette mesi, e i giornali consigliano di astenersi dai rapporti sessuali anche tra marito e moglie. 

Capite bene che qualche contraddizione c’è, più che altro ci siamo tutti accorti da tempo che gli approcci al problema Covid sono molto diversi tra loro e spesso contraddittori. 

Obbligare le persone a sottostare a regole illogiche, che si contraddicono, folli qualche volta, é la premessa per una nuova storica perdita della libertà oltre che della ragione? Basta rileggere alcune misure per rendersi conto che la questione è seria: poter togliere ma poi rimettere una mascherina anche in un luogo al chiuso (si pensi ai bar e ai ristoranti); accedere nelle palestre e sudare liberamente ma mascherina all’aperto dopo le 18 se c’è assembramento; fare tamponi ai bambini anche 10 volte se il bambino ha il moccioletto e tossisce d’inverno; essere andati però sui mezzi pubblici senza mascherina fino a ieri ma non poter accedere all’ospedale per visitare il proprio caro; sconsigliare autopsie sui morti ma far vedere a tutti i carri funebri in fila, far fallire alcune attività in nome di regole che mutano e aperture e chiusure a simpatie (musei aperti, movida permessa, disco chiuse)… insomma se la logica ha ancora un ruolo, almeno il senso critico non va perso eh. Sembra diventato un esperimento sociale.

(Lo_Speciale)

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