sabato, 20 Aprile, 2024
Politica

Noi e la Meloni, quando le buone idee si incontrano per dare un sostegno al Paese, alle famiglie e a quanti hanno necessità

Le proposte socio-economiche della leader di FdI che noi accogliamo e che avevano lanciato ad aprile.

Fa sempre piacere avere per le proprie idee e proposte un alleato, – in più c’è da stare soddisfatti -, quando queste indicazioni vengono espresse da un esponente politico del rango come Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia. La nostra amica Giorgia, (ci permettiamo di annoverarla come amica tra le persone che tengono a cuore le buone pratiche sociali e socio-economiche come il nostro fondatore De Gasperi), sul quotidiano il Foglio di martedì 28 Luglio, Giorgia Meloni firma una lungo intervento dal titolo: “Idee per un patto con Conte”, con un occhiello che così recita: “Lavoro, fisco e imprese, aiuto alle persone in difficoltà. I quattro paletti di FdI per un accordo con il governo”. L’intervento è articolato in più punti con proposte tutte di buon senso, diremmo moderate, senza enfasi ideologiche, e tra queste quando si parla di persone in difficoltà, la Meloni propone un progetto che sulle colonne de La Discussione avevano lanciato a metà aprile, in piena emergenza sanitaria ed economica, con l’Italia chiusa e le fasce sociali più deboli in un doppio isolamento, personale ed economico.

Questa la proposta – il quarto punto – dell’onorevole Meloni: “Nella nostra idea non servono ulteriori risorse, sono sufficienti le risorse attualmente disponibili. Sono sufficienti le risorse stanziate per il Reddito di emergenza e per il Reddito di cittadinanza, strumenti che andrebbero eliminati. Le risorse liberate devono confluire in un unico fondo volto a garantire per le famiglie e i soggetti in difficoltà un “assegno di solidarietà” universale. Si tratta”, scrive Giorgia Meloni, “di un sostegno della durata di 12 mesi per un importo di 300 euro a persona aumentato di 250 per ogni figlio a carico. I requisiti di accesso sono molto semplici: persone prive di reddito con valori mobiliari famigliari di massimo 10 mila euro. Nessun requisito ISEE dati che è un indicatore calcolato sui redditi dell’anno precedente e penalizza chi ha perso il reddito a causa della crisi”.

Sono parole sacrosante, idee giuste e che noi condividiamo, che abbiamo espresso il 10 aprile 2020 in un editoriale della direzione dal titolo: “Soldi e aiuti a chi non ha nulla. Una nostra proposta: fondi a chi non percepisce oggi nessun stipendio o compenso”. Vale la pena citare un passaggio dell’editoriale, solo per dire che le buone idee vanno valorizzate e devono trovare quella sinergia giusta per essere attuate. Questo un passo dell’editoriale di Aprile.

“A nostro giudizio è necessario che lo Stato attraverso le sue articolazioni sociali valuti nei nuclei famigliari o le singole entità, chi non ha reddito, quindi escludendo chi riceve: stipendio, pensione, sussidi statali o privati; ecco tutto il resto, ossia i senza reddito e senza sostegni possono avere il beneficio finanziario statale. È una prassi che si rivela semplice ed efficace perché diretta. Altrimenti ci chiediamo come farà, ad esempio l’INPS a valutare la correttezza di milioni di domande. Dove saranno tutti questi funzionari che con scrupolo verificheranno ogni richiesta. Rovesciando, invece, il problema, ossia selezionando solo chi è privo di ogni sostegno avremo una visione più chiara, e se vogliamo più giusta. Il nodo, anche nell’emergenza rimane se si vogliono fare le cose in modo rapido e senza burocrazia, allora il paese vivrà una stagione di coesione e ci auguriamo di cuore di crescita, altrimenti si rischiano le barricate. Bisogna oggi fare attenzione perché chi non ha voce e non ha più nulla da perdere potrebbe innescare un contagio sociale di ribellione su cui il Paese rischia di fare conti dolorosi”. Insomma ad aprile come oggi, lo sforzo deve essere volto a garantire dignità economica e prospettiva di lavoro, come giustamente afferma Giorgia Meloni, contro quelle distribuzioni di denaro a pioggia che non aiuta chi è in difficoltà e incentiva il disinteresse verso il lavoro.

Non c’è bisogno di fannullismo, abbiano una urgente necessità di aiutate chi ha veramente bisogno, che siano persone o imprese, e c’è da rilanciare il Paese sul piano del lavoro e della produttività. Siamo certi che le proposte della leader di Fratelli d’Italia siano valutate e accolte dal presidente Giuseppe Conte che sappiano essere persona attenta ed equilibrata e soprattutto, lo diciamo affettuosamente, ha quello spirito centrista di stampo DC che potrebbe essere di grande aiuto ad una Nazione in difficoltà e che vuole tornare a crescere.

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