venerdì, 19 Aprile, 2024
Economia

Scarpa (FederAlberghi) – Facchini (SHG): Il turismo motore dell’Italia

Il turismo, si sa, è una delle colonne portanti del nostro Paese non solo dal punto di vista economico. Si tratta di una “industria” che crea milioni di posti di lavoro e contribuisce a tenere alto il nome e l’immagine dell’Italia nel mondo.

La pandemia da Coronavirus ha, purtroppo, affossato il comparto, mettendo a rischio il futuro di migliaia di imprese e di figure professionali altamente qualificate.

Cosa fare per risalire la china? Ne abbiamo parlato con Gianluigi Facchini, della catena alberghiera SHG e Claudio Scarpa, Direttore AVA/FederAlberghi Venezia.

Il vostro settore, senza iniziative di Governo, rischia di sprofondare. Cosa chiedete a tutela di imprese e lavoratori?
GL.F.  “È essenziale, anzi cruciale che qualunque iniziativa sia assunta abbia carattere di tempestività, chiarezza ed univocità di interpretazione, finalizzata a sopperire immediatamente agli immensi problemi con cui si sta confrontando  il nostro settore. Innanzi tutto bisogna garantire la continuità aziendale, preservare il patrimonio immenso che negli anni siamo stati capaci di costruire a dispetto di tutto e di tutti, un patrimonio di qualità ed eccellenza invidiabile”. 

C.S. “Quello che il Governo non ha capito è che occorre intervenire subito con contributi a fondo perduto. Il nostro settore è stato più colpito degli altri e rischia di non riprendersi più. Quello che finora è stato messo in campo dal Governo sono aiuti certamente importanti, ma che producono solo un rinvio di scadenze fiscali o incentivano le imprese all’indebitamento. Bisogna che lo Stato rinunci ad imposte e conceda contributi a fondo perduto”.

Perché finora non è stato aperto un tavolo di emergenza e progettualità, con le vostre Associazioni di categoria? Cosa pensate del cd. “Decreto Liquidità”?
GL.F. “Non metto in dubbio la “buona intenzione” che ha animato la redazione di tale Decreto, ma la sua effettiva applicazione, la sua implementazione concreta si sta dimostrando assai complessa se non, allo stato attuale, impossibile. Tutto è, in sostanza, delegato alle Banche: dalla valutazione di merito creditizio delle imprese al controllo della destinazione e dell’impiego dei finanziamenti garantiti, dalla analisi della qualità delle iniziative proposte, al controllo, anche prospettico, dell’andamento delle imprese finanziate. Banche, quindi, che si devono assumere, salvo ulteriori chiarimenti interpretativi che non arrivano, il rischio di erogare bene, pena la mancata copertura a garanzia. quale Banca sarà disposta  ad erogare finanziamenti solo in apparenza garantiti dallo Stato, per il tramite dei suoi Istituti (Mediocredito centrale e Sace), con questa spada di Damocle sul capo? Nella mia previsione tutto è, e resterà, fermo; nella migliore delle ipotesi almeno sino alla conversione dei decreti in legge”. 

C.S. “Col Governo, la nostra Federalberghi ha aperto un tavolo di confronto e anche a livello locale, la nostra Associazione è stata in grado di interloquire col Governo attraverso il Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che qui voglio pubblicamente ringraziare. Condivido pienamente la valutazione del dottor Facchini e, anche nella parte riguardante l’indebitamento delle imprese, non posso che sottolineare le difficoltà a rapportarsi con il mondo bancario. Spesso non è colpa del sistema bancario, peraltro, ma l’effetto di norme che, sull’onda probabilmente della fretta, non sono chiare”.

Rispetto agli aiuti ipotizzati cosa può, invece, segnare una svolta positiva e concreta per il vostro settore?
GL.F.  “Quello su cui, oggettivamente, nessuno è in grado di intervenire è l’evoluzione della pandemia, la sua resistenza e permanenza maligna tra noi, sino a quando non si troverà una soluzione radicale, un vaccino efficace. Sperando che questo accada entro il corrente anno, dobbiamo convivere con questa situazione e farcene una ragione. Ma non dobbiamo certo rassegnarci; anzi dobbiamo combattere con forza. Il 2020 è andato perso sotto il profilo della attività, bisogna, innanzi tutto ed in ogni caso, garantire la continuità aziendale, con interventi anche  fondo perduto, a sostegno della liquidità aziendale, a parziale copertura delle enormi perdite che si vanno cumulando e si cumuleranno in questo periodo. Interventi proporzionali al fatturato perso in quest’anno, controbilanciati da meccanismi di natura fiscale che ne sterilizzino nel tempo l’effetto negativo sul bilancio dello Stato, ma anzi  vi diano un positivo impulso. Mi riferisco a meccanismi di erogazione di un contributo a fondo perduto proporzionale al fatturato dichiarato dall’impresa e perso dell’anno precedente, ovvero alle prenotazioni effettivamente confermate e cancellate, cui dovrebbe far riscontro la non fruibilità, sul piano fiscale per le imprese, delle perdite cumulate in questo esercizio, a valere sugli utili degli esercizi prossimi. I finanziamenti invece a condizioni agevolate e garantiti dallo Stato, dovrebbero essere per lo più orientati a sostenere un vasto, poderoso programma di rinnovamento delle nostre strutture ricettive, in qualche modo approfittando di questa stagione ormai distrutta, per prepararci con il parco ricettivo più attrezzato ed attraente al mondo, nel Paese più bello del mondo. Tutto questo accompagnato da una azione poderosa a livello istituzionale di promozione del nostro Paese sui principali mercati internazionali con tutti i mezzi disponibili, sfruttando in uno corale sforzo comune le eccellenze e la creatività del Sistema Italia: Moda, Design, Cucina, Cultura, Ospitalità e Turismo, utilizzando come testimonial personalità e personaggi italiani famosi nel mondo”.

C.S. “Oltre agli interventi già sottolineati in precedenza, ribadisco la necessità di una grande campagna per riabilitare il brand Italia. Da questa vicenda, usciamo come gli untori al pari dei cinesi e ciò costituirà un’ombra sull’immagine nazionale, immagine su cui abbiamo fatto sempre conto per “vendere” turisticamente il nostro Paese. Ovvio che, come Associazione di categoria, stiamo facendo progetti, ma per attuarli occorre denaro, molto denaro ed aiuti tecnici. Bisogna che il Governo ci metta a disposizione l’Enit, le Ambasciate e tutte le altre “antenne” del paese all’estero e grazie a loro provare a dire al mondo che l’Italia è un Paese sicuro e all’avanguardia in ogni settore”.

Fare turismo ai tempi del Covid-19 significa avere a che fare con distanziamenti, mascherine, termo-scanner, sanificazioni. Tutto questo significa più personale tra l’altro da formare, molte spese extra, una sorta di mutazione genetica delle strutture degli hotel. Con quali costi e responsabilità si può affrontare questa fase?
GL.F. “Sicuramente è possibile ma costoso e, al tempo stesso, necessario. La parte più difficile non sarà quella di attrezzarsi, quanto quella di far accettare ai clienti un nuovo approccio al viaggio ed allo spostamento per lavoro o per diletto.  Sono comunque convinto che sino a che non si troverà il vaccino, il mondo del turismo, in particolare leisure, avrà enormi difficoltà. Per questo dobbiamo puntare al 2021 direttamente, contando sul fatto che per la prossima primavera il vaccino sarà disponibile. Penso però che in ogni caso dopo questa terribile esperienza che segnerà forse per sempre il nostro modo di vivere, cambierà anche il nostro approccio al viaggio ed alla consapevolezza che si dovrà avere e mantenere negli spostamenti e nei soggiorni fuori casa….Quindi comunque gli albergatori dovranno investire per garantire ai clienti maggiore tranquillità e sicurezza”.

C.S. “Chi viene in hotel vuole divertirsi e non sottoporsi ad esami medici. Per la prima volta, però, l’Associazione Veneziana Albergatori garantirà i clienti con un proprio marchio, con una certificazione di garanzia, che dovrebbe da un lato tranquillizzare gli ospiti, dall’altro consentire agli hotel aderenti una promozione delle proprie strutture”.
Venezia è un luogo magico una delle città più belle del mondo, ma da Novembre 2019 è stata contrassegnata da una serie di eventi contrari

Sarebbe giusto chiedere al Governo un voucher incentivo per chi scegliesse l’Italia per le proprie vacanze?
GL.F. “Sono convinto, come ho detto, che dovranno essere adottati una serie di strumenti incentivanti per promuovere di nuovo il turismo in Italia. Quello cui lei ha fatto riferimento potrebbe essere uno degli strumenti adatti”. 

C.S. “Il nostro Presidente Vittorio Bonacini è stato tra i primi a lanciare questa iniziativa al Governo, proponendo la piena deducibilità fiscale di tutte le spese sostenute dagli italiani a fini vacanze nel nostro Paese. È uno dei punti su cui stiamo concentrando la nostra azione”.

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