sabato, 27 Luglio, 2024
Lavoro

Fisac Cgil: “Utili e dividendi record per le banche, ma calano gli occupati”

Un nuovo report dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil ha gettato luce su un panorama contrastante nell’ambito delle banche italiane. Se da un lato si registra un boom negli utili e nei dividendi, dall’altro si evidenziano riduzioni significative di dipendenti e sportelli, oltre a un calo nei finanziamenti alla clientela. Secondo il rapporto, i primi sette gruppi bancari con sede legale in Italia hanno chiuso il 2023 con un utile netto di 22,2 miliardi di euro, registrando un impressionante aumento del 77,4% rispetto all’anno precedente: un risultato trainato principalmente dalla crescita del margine d’interesse, che rappresenta ora quasi il 60% del totale dei ricavi.

Ma questa crescita negli utili non si traduce in una situazione positiva per tutti. Infatti, il numero di dipendenti è in costante diminuzione, con una riduzione di 4.300 unità nel 2023, mentre il numero di sportelli ha registrato una riduzione di 1.000 unità nello stesso periodo. Questa strategia di riduzione del personale sembra essere la principale leva utilizzata per gestire i costi operativi, che sono aumentati leggermente, raggiungendo i 29,6 miliardi di euro.

Trend globale

La riduzione del personale è un trend globale, con 7.327 dipendenti in meno a livello globale nel 2023, di cui 4.292 solo in Italia. Si prevede che questa tendenza continuerà, con una stima di circa 168.000 dipendenti entro la fine del 2026. Anche il numero di filiali bancarie continua a diminuire, con una riduzione del 8,3% nel 2023. Nonostante la riduzione del personale e delle filiali, i dividendi distribuiti agli azionisti hanno registrato un aumento significativo, raggiungendo i 10,5 miliardi di euro nel 2023, un aumento dell’83,6% al 2022. Questo aumento dei dividendi è stato accompagnato da buyback da parte dei due principali gruppi bancari italiani, portando la remunerazione complessiva degli azionisti dei primi 7 gruppi bancari (Intesa, Unicredit, Bpm, Bper, Mps, Credem e Popolare di Sondrio) a quota 18 miliardi di euro, in aumento del 71,5% rispetto al 2022. Nonostante questi risultati positivi, il report evidenzia anche alcune criticità. I finanziamenti alla clientela sono in diminuzione del 3,8% anno su anno, mentre la strategia ‘digital first’ adottata dalle banche sta portando a una riconfigurazione spaziale della loro presenza sui territori. Questo vuoto potrebbe essere parzialmente colmato dai gruppi emergenti di medie dimensioni e dalle banche di Credito Cooperativo. Infine, il report sottolinea un altro punto di interesse: la produttività del settore bancario italiano ha registrato un aumento significativo, con un valore aggiunto rettificato per addetto che supera i 147.000 euro nel 2023, superando anche i dati del settore farmaceutico nel biennio del Covid. Tuttavia, la Fisac Cgil sottolinea la necessità di redistribuire i risultati straordinari del settore anche ai lavoratori, oltre a promuovere la riduzione dell’orario di lavoro e garantire una correlazione tra entrate e uscite.

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