venerdì, 3 Maggio, 2024
Cultura

La modernità di Ratzinger vista da Pedrizzi

“L’Occidente non ama più se stesso: della sua storia ormai vede soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo mentre non è più in grado di percepire ciò che è più grande e puro”. Così scriveva nel 2004 l’allora cardinale Joseph Ratzinger, descrivendo con lucida amarezza il male più profondo del mondo cui apparteniamo e che rischia di aggravarsi in maniera irreversibile.

Benedetto XVI è stato un Papa incompreso, sottovalutato e frainteso non solo all’interno della Chiesa ma anche nel mondo della cultura e della politica. A restituirci un’idea precisa di quanto sia stato profondo il suo Magistero e di quanto raffinata sia stata la sua riflessione filosofico-teologica ci pensa Riccardo Pedrizzi in questo libro dedicato al Pontefice scomparso il 31 dicembre del 2022.Il sottotitolo La ragione dell’uomo sulle tracce di Dio è la chiave di lettura efficace che Pedrizzi sceglie per mettere a disposizione del lettore il nucleo originale del pensiero di Ratzinger.

Nel suo pontificato “Ha cercato di avvicinare Dio agli uomini e gli uomini a Dio” scrive nella sua autorevole prefazione il Cardinale Giovanni Battista Re che aggiunge: “È’ stato un Papa della fede amica della ragione, sottolineando che la fede non umilia la ragione, ma le apre orizzonti nuovi, aiutandola a superare i confini dell’intelligenza umana”.

Pedrizzi è un profondo e appassionato conoscitore del pensiero di Ratzinger. E’ un prestigioso collaboratore del nostro giornale e proprio sulla Discussione ha pubblicato vari articoli si Benedetto XVI che ora sono raccolti insieme ad altri scritti in questo libro.
Come scrive Gianni Letta nell’introduzione, Pedrizzi sottolinea l’insistenza di Ratzinger sulla necessità che la religione, il rapporto con Dio non sia solo una questione privata.

“Se Dio viene tollerato solo come fatto privato-scriveva Ratzinger- se viene espulso dalla vita pubblica, la società smarrisce la bussola della misericordia e dell’amore verso il prossimo”.
Conservatore e, insieme, innovatore Benedetto XVI fu molto coraggioso nell’affermare l’identità della tradizione cristiana ma non pensò mai a scontri di civiltà. Anzi, fu un uomo del dialogo ma un dialogo basato non sulle paure delle altre religioni.

Chiosa Pedrizzi : “La stessa esperienza politica dell’Europa unita se vuole consolidare il processo unitario dovrà riconoscere che l’architrave dell’incontro tra culture e civiltà diverse può essere realizzato proprio grazie al valore aggiunto della cristianità, che tutto ricomprende nella logica di un umanesimo che ha posto al centro della storia il primato della persona, come ci hanno insegnato gli ultimi Pontefici”.

Un altro dei molti temi del Magistero di Ratzinger esaminati da Pedrizzi riguarda la dottrina sociale. Nell’Enciclica Caritas in veritate ci sono pagine di straordinaria lucidità. È ferma la condanna della concentrazione della ricchezza, di “una dispotica padronanza dell’economia in mano di pochi, e questi sovente neppure proprietari, ma solo depositari e amministratori del capitale, di cui essi però dispongono a loro grado e piacimento”. Sembra di leggere in queste parole di Benedetto XVI le critiche più dure e avvedute che economisti delle migliori università oggi muovono contro le degenerazioni di un sistema in cui-come scrive Ratzinger- “scopo dell’impresa non è semplicemente la produzione del profitto, bensì l’esistenza stessa dell’impresa come comunità di uomini”.

“Questo libro è prezioso-scrive nella postfazione Giuseppe De Lucia Lumeno, Segretario generale dell’Associazione Nazionale tra le Banche Popolari-perché contribuisce alla ricerca del coraggio di aprirsi all’ampiezza della ragione che costituisce il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica entra nella disputa del presente”.

Riccado Pedrizzi
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI-La ragione dell’uomo sulle tracce di Dio
Cantagalli editore

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