Secondo quanto emerge dall’osservatorio Inps sul precariato tra gennaio e agosto 2023 sono stati attivati 5.477.344 nuovi rapporti di lavoro dai datori di lavoro privati, mentre ne risultano cessati 4.509.014, in diminuzione del -2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un saldo positivo, stima l’Inps, di 968.330 contratti che conferma la buona tenuta del mercato del lavoro. Tuttavia, riguardo ai contratti attivati nei primi otto mesi del 2023, rispetto allo spesso periodo del 2022, i dati registrano una lieve flessione pari al -0,8%. Questo è dovuto principalmente agli andamenti delle assunzioni con contratti in somministrazione che registrano un calo del -8%, a quelli a tempo indeterminato che calano del -6% e a quelli di apprendistato che registrano una flessione del -4%. Crescono tutte le altre tipologie contrattuali come il lavoro intermittente (+3%) i contratti stagionali e quelli a tempo determinato (+2%). Il calo delle cessazioni contrattuali è dovuto, invece, agli andamenti dei contratti a tempo indeterminato, a somministrazione e di apprendistato. Le prime due tipologie contrattuali, infatti registrano una flessione delle cessazioni pari al -7%, mentre per la terza tipologia il calo è del -5%.
Contratti di lavoro incentivati
Considerando le assunzioni e le variazioni contrattuali i contratti di lavoro incentivati nel corso dei primi otto mesi del 2023 registrano un calo del -2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Si registra, infatti, un accentuata flessione degli esoneri contributivi per i giovani e per le donne a causa della decisione della Commissione europea di autorizzare solo dal mese di giugno la concedibilità degli esoneri in oggetto. Una nota positiva, però, emerge dall’agevolazione “Decontribuzione Sud” che grazie a una crescita del +5% si conferma l’agevolazione di maggior impatto per il numero di dipendenti coinvolti. La Decontribuzione è stata introdotta dall’articolo 27 del Decreto-legge numero 104/2020 e consiste in un esonero dei contributi complessivi previdenziali pari al 30% versati dalle imprese delle regioni meridionali, in quanto datori di lavoro e ciò secondo i dati ha contribuito a una consistete crescita del lavoro incentivavo nel Sud Italia.
Lavoro occasionale in crescita
Il rapporto dell’Inps registra un forte incremento del cosiddetto lavoro occasionale. I Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) nel mese di agosto 2023 si attestano a circa 15.000 unità con un importo di remunerazione medio mensile pari a circa 299 euro. I CPO già dall’inizio del 2023 hanno registrato una costante crescita fino ad attestarsi nel mese di agosto al +20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono 9.000, invece, i lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) ad agosto 2023, in calo del -5% rispetto allo stesso mese del 2022. La remunerazione media mensile per queste tipologie lavorative come babysitter, assistenza anziani e lezioni private si attesta intorno ai 162 euro e il compenso minimo all’ora è di 10 euro, ai quali vanno sottratti 1,65 euro di contributi Inps, 0,25 centesimi per l’assicurazione infortuni e 0,10 centesimi per le spese di gestione.