giovedì, 2 Maggio, 2024
Europa

Commissione Ue: frena la ripresa economica dell’Italia

Si arresta la ripresa dell’economia italiana. Secondo quanto emerge dalle previsioni economiche di autunno realizzate dalla Commissione europea il Prodotto interno lordo del nostro Paese dovrebbe registrare a fine del 2023 una crescita dello 0,7%, in flessione rispetto allo 0,9% stimato in precedenza. La commissione Ue stima che l’economia italiana dovrebbe tornare a crescere entro la fine dell’anno e grazie alla ripresa dei consumi privati e a un aumento dei salari nominali più rapidi rispetto ai prezzi al consumo questa tendenza dovrebbe proseguire anche nel 2024. La Commissione europea ha reso noto che la frenata del Pil italiano è dovuta anche “all’interruzione nel secondo trimestre dell’espansione del capitale accumulato, spinta dai crediti d’imposta per la ristrutturazione delle abitazioni negli anni 202-22 quando i crediti sono diventati meno generosi”. La Commissione ha aggiunto che a causa di ciò “il Pil reale si è contratto dello 0,4% su base trimestrale nel secondo trimestre e si stima che sia rimasto stagnante nel terzo”.

Note positive e conti pubblici

Dalle stime di Bruxelles, tuttavia, emergono anche note positive. Gli investimenti del Pnrr dovrebbero compensare l’effetto negativo generato dalla stretta sul Superbonus e l’export del nostro Paese dovrebbe godere di un commercio globale in leggera espansione dal prossimo anno. La Commissione stima che nel 2024 la crescita del Prodotto interno lordo italiano dovrebbe essere pari allo 0,9%, al di sotto della media Ue. Il deficit sui conti pubblici, invece, dovrebbe attestarsi nel 2023 intorno al 5,3%, ben al di sopra della soglia del 3% prevista per i Paesi Ue, per poi attestarsi nel 2024 al 4,4% e nel 2025 al 4,3%. Il quadro sul deficit italiano, dunque, si fa preoccupante soprattutto con la possibilità di uno slittamento del Patto di Stabilità, che potrebbe lasciare vigenti le vecchie regole anche nel prossimo anno.

L’Eurozona

La situazione non è rosea neanche per il resto dei Paesi della Ue con le stime della Commissione che confermano una contrazione della ripresa economica anche nell’Eurozona. Bruxelles prevede per il 2023 una crescita del Pil sia nella Ue che nella zona euro pari allo 0,6% (0,2 punti in meno al di sotto delle previsioni estive). Nel 2024 la crescita del Prodotto interno lordo si potrebbe attestare all’1,2% e nel 2025 si prevede una crescita pari al +1,5%. Tuttavia, Paesi come la Germania chiuderanno l’anno con un segno meno (-0,3%) e per la Commissione Ue le cause sono riconducibili ai cosiddetti “rischi al ribasso”, alla guerra in Medio Oriente tra Israele e Palestina e alla guerra tra l’Ucraina e la Federazione russa. In questo scenario Bruxelles avverte inoltre che i mercati energetici potrebbero essere più vulnerabili. “Di questa situazione potrebbero risentirne i mercati energetici. Nuove interruzioni delle forniture energetiche potrebbero avere un impatto significativo sui prezzi e sulla produzione globale”, spiega la Commissione.

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