giovedì, 25 Aprile, 2024
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Emergenza Coronavirus. Assoporti chiama le Autorità di sistema per affrontare la crisi dei trasporti

Assoporti convoca le Autorità di sistema portuale per concordare un coordinamento, con l’obiettivo di evitare allarmismi. “Confermo”, spiega il Presidente di Assoporti a seguito dei provvedimenti assunti nelle regioni del nord, a causa della diffusione del coronavirus in alcune zone settentrionali, “che i porti sono costantemente monitorati dalle autorità sanitarie, tramite gli uffici di sanità marittima, con la collaborazione della Capitaneria di Porto, l’Autorità di sistema portuale e tutte le istituzioni. Le merci non sono veicolo per il COVID-19, e per quanto riguarda il traffico passeggeri sono in atto controlli sanitari dedicati”. L’incontro con le Autorità di sistema, ha avuto l’obiettivo di scambiare informazioni e adottare misure e prassi condivise e coordinate tra tutti i principali porti, l’Associazione infatti ha deciso di convocare una riunione in videoconferenza per avere il quadro della situazione. Si è così tenuto un conclave di funzionari e dirigenti che lavorano quotidianamente sulle questioni operative nei porti, che hanno avuto modo di collegarsi tutti insieme con Assoporti.

“Vogliamo essere utili per fronteggiare al meglio questo periodo”, hanno spiegato i vertici di Assoporti, “Sono certo che tutti insieme possiamo trovare una linea comune che sia utile per evitare anche ingiustificati allarmismi, che, come già detto, sarebbero molto dannosi per l’economia. Al tempo stesso, stiamo valutando se inoltrare una richiesta ai ministeri dei trasporti e della salute per eventuali direttive nazionali su comportamenti comuni specifici, nel caso dovessero protrarsi gli effetti delle ordinanze regionali.

Intanto, stiamo lavorando secondo le indicazioni della circolare del Ministero della salute che contiene indicazioni e suggerimenti generali”.

L’effetto domino del Coronavirus infatti ha colpito pesantemente anche le rotte marittime dei traffici container con diminuzioni superiori al 30% nel carico trasportato da ogni singola nave sulle rotte fra la Cina e l’Europa.

Inevitabilmente questa flessione si ripercuoterà anche sui volumi dei porti e dei terminal italiani, colpendo direttamente la catena del trasporto e generando una crisi sull’autotrasporto italiano chiamato da un lato, ad affrontare un certo rincaro nei prezzi del carburante (dopo il temporaneo calo causato più da logiche geopolitiche che da un effettivo rapporto fra domanda e offerta), e dall’altro le conseguenze destinate ad accentuarsi ogni giorno di più di una contrazione dei traffici e quindi della domanda di trasporto.

Solo al porto di Genova, calcola Assoporti, già fortemente rallentato per le note carenze infrastrutturali, la contrazione prevista sarà nell’ordine del 20% sia in import sia in export. Medesima flessione percentuale, come valore medio, coinvolgerà tutti i soggetti che operano direttamente nelle relazioni di scambio e di traffico con la Cina.

Trasportounito sta mettendo a punto un piano di emergenza che verrà presentato al Ministero dei Trasporti per la predisposizione anticipata di misure straordinarie a salvaguardia dell’economia e del lavoro, prevedendo l’utilizzo di ammortizzatori sociali, di strumenti di flessibilità che consentano processi di riconversione aziendali, possibili misure di detassazione e defiscalizzazione nonché procedure di sospensione coordinate e pianificate dei finanziamenti in corso.

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