sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

“Più concorrenza, meno tasse e non toccare le pensioni”

L’Ocse all’Italia: “Troppe lacune, servono riforme”

Una fotografia non proprio nitida (eufemismo) quello che l’Ocse ha fatto all’Italia all’interno del suo rapporto ‘Economic Policy Reforms 2023 – Going for Growth’ pubblicato ieri. Il Belpaese, per l’ente parigino, è indietro su tanti temi e ha bisogno di alcune importante riforme da attuare affinché possa aumentare la crescita finanziaria e nello stesso tempo aumentare l’occupazione. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico bisogna spingere principalmente su quattro fattori principali: promuovere la concorrenza specialmente nei servizi, ridurre la tassazione fiscale spostandola sulle proprietà immobiliari, differenziare i salari su base regionale per aumentare l’occupazione nelle aree del paese più arretrate e non toccare le pensioni. L’Ocse ha parlato di leggi oramai obsolete che nella pratica ostacolano la concorrenza in alcuni settori: “Ci sono disincentivi alla crescita delle microimprese che ostacolano l’aumento della produttività”, si è letto nella nota. Da qui la necessità di ragionare su riforme che possano sbloccare il potenziale economico di un Paese, l’Italia, che fa registrare tassi di partecipazione e occupazione bassi rispetto agli altri Paesi Ocse, soprattutto nel Sud e tra le donne. L’Ocse inoltre ha raccomandato all’Italia di inasprire i requisiti per il prepensionamento, in modo da rafforzare la partecipazione al mercato del lavoro, “e migliorare la sostenibilità del sistema pensionistico”. Ci sarebbe poi la necessità di ridurre le tasse per il secondo percettore di reddito e potenziare l’offerta pubblica di assistenza all’infanzia per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Alfabetizzazione digitale in ritardo

Ma non finisce qui. Difatti l’Organizzazione (che raggruppa 38 Paesi membri in un contesto che offre loro la possibilità di discutere, rivedere e migliorare la loro politica economica, finanziaria, scientifica, sociale, ambientale) ha fatto le pulci all’Italia in merito all’alfabetizzazione digitale, sulla diffusione della banda larga e l’utilizzo di servizi digitali, spiegando che lo scambio di dati tra enti pubblici è limitato, “danneggiando la capacità di monitorare e valutare il pubblico”. La soluzione? Lavorare su una rapida accelerazione alla diffusione della banda larga semplificando le procedure di autorizzazione delle infrastrutture e indicando come strategiche le infrastrutture di trasmissione ultra veloci. Su ‘Inclusività, protezione sociale e invecchiamento’, l’Ocse ha parlato di altre lacune in Italia correlate alla quota di persone che vive in povertà, che aumenta nonostante gli alti livelli di redistribuzione che vengono ottenuti tramite la tassazione e i sussidi sociali: “Per raggiungere quelli più bisognosi serve una revisione dei requisiti per accedere ai programmi di sussidio”.

Inflazione in salita

L’inflazione nell’Ocse, misurata dall’indice dei prezzi al consumo, è salita al 6,4% annuo ad agosto dal 5,9% di luglio, registrando un aumento in 14 Paesi dell’area. Il calo dei prezzi dell’energia su base annua osservato negli ultimi mesi nei Paesi Ocse è rallentato ad agosto. In Italia, l’inflazione è scesa dal 5,9% di luglio al 5,4% di agosto. L’inflazione alimentare ha continuato a diminuire, ma a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti, raggiungendo l’8,8% in agosto, dopo il 9,2% di luglio.

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