mercoledì, 1 Maggio, 2024
Regioni

Mattarella: “I migranti possono essere un grande potenziale per l’Italia del futuro”

Il Capo dello Stato all’inaugurazione dell’anno scolastico a Forli: “Pnrr occasione storica anche per lo studio”

Inclusione degli studenti stranieri e un piano di potenziamento sfruttando il Pnrr. Sono stati due i messaggi principali che ieri Sergio Mattarella ha inviato al governo in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2023-2024. Lo ha fatto partecipando di persona all’evento ‘Tutti a scuola’ che si è tenuto in una terra ancora sconvolta dall’alluvione di quattro mesi fa, la Romagna. Dall’istituto tecnico Saffi Alberti di Forlì, per la precisione.

800mila studenti stranieri

Dunque, il Presidente della Repubblica nel suo discorso ha subìto toccato il tema di questi ultimi giorni, legato all’immigrazione. E lo ha fatto ricordando che le classi italiane sono frequentate da 800mila studenti migranti o figli di migranti stranieri, un decimo degli iscritti negli istituti italiani. “Studiano da italiani, apprendono la nostra cultura e i nostri valori, e possono costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell’Italia”, le parole del Capo dello Stato che ha tuttavia ricordato di come la condizione di povertà in cui versano molte famiglie di immigrati “fa sì che queste ragazze e questi ragazzi siano esposti, più di altri, a ritardi o abbandoni scolastici”. Mattarella, insomma, ha chiesto le stesse possibilità del diritto allo studio per tutti, senza distinzioni, così come vuole la stessa Costituzione, “Perché tutti i cittadini, sin dalla nascita, sono uguali. Sul diritto universale all’istruzione si fonda uno dei pilastri della Repubblica. La scuola è, dunque, per tutti e di tutti. Non tollera esclusioni, marginalizzazioni, differenze, divari. Ne verrebbe, e talvolta ne viene, deformata”.

Sicurezza degli edifici

Il Presidente ha mandato anche un messaggio… economico, legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza che dovrà riguardare anche il potenziamento della scuola “ovunque, perché la stessa scuola è un patrimonio comune dell’intera Italia”. E a questo punto Mattarella ha elencato le lacune che dovranno essere colmate, dalla manutenzione delle strutture all’affollamento delle classi che penalizza i programmi di studio e le opportunità per gli alunni: “Va garantita prioritariamente la sicurezza degli edifici scolastici e quella dell’alternanza tra scuola e lavoro”, ha poi aggiunto.

Romagna indomita

La più alta carica dello Stato ha poi tenuto a precisare che l’anno scolastico si apre in Romagna con regolarità, nonostante i danni subiti dalle strutture a causa dell’alluvione di quattro mesi fa e dopo i danni (per fortuna non ingenti) del terremoto di ieri: “È segno, forte e concreto, di tenacia e di resistenza. L’apertura qui rappresenta, attraverso la scuola e al di là di essa, un messaggio di inalterata vicinanza alla gente di Romagna”. Mattarella ha ricordato inoltre di come nei giorni successivi all’alluvione tanti volontari provenienti da tutta Italia, soprattutto ragazze e ragazzi, hanno impugnato pale, scope e secchi: “Il loro contributo è stato prezioso nella lotta contro il fango e nel manifestare cultura della solidarietà. Hanno dimostrato, concretamente, che l’Italia è una comunità. Che dai problemi si esce tutti insieme”.

Il gusto per la cultura

Il Presidente, proseguendo nel suo discorso, ha citato la grande educatrice Maria Montessori che scriveva di come la società umana non può cambiare senza che gli adulti e i bambini collaborino. L’occasione per mandare un messaggio ai professori perché “occorre rendere appetibile, accattivante, anche divertente l’insegnamento, la frequenza scolastica. Occorre trasmettere il gusto per l’apprendimento, la cultura, la vita insieme”. Ha quindi nominato anche Omero che in un canto dell’Iliade scriveva che è nella compagnia che si apprende ad avere idee: “La scuola deve essere sempre più aperta, accogliente, integrante”.

Incoraggiamento agli insegnanti

Un messaggio il Presidente lo ha dedicato anche agli insegnanti, spiegando di come ci sia la necessità di incoraggiare il loro lavoro, dell’importanza di aiutarli a trovare la loro strada “per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessità di ricostruire ogni volta il rapporto con loro. Assicurando loro condizioni economiche adeguate, e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che le compete nella società”.

Vittime del fango

Da segnalare infine che proprio all’interno dell’istituto di Forlì il Capo dello Stato ha incontrato i rappresentanti dell’associazione ‘Vittime del fango” che gli hanno chiesto di non essere abbandonati. Cosa che non succederà, ha spiegato Mattarella, sottolineando anche il lavoro che sta compiendo il generale Figliuolo.

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